Le foibe e i partigianiLa visita del Sindaco di Roma Walter Veltroni a Trieste ha dato la possibilità ad un paio di fascisti triestini di dire la loro opinione e di vederla riportata con grande risalto dal Tg regionale.

In questa occasione il Sindaco di Trieste Roberto Di Piazza ha saputo essere misurato e moderato, come poche volte gli riesce di essere. Invece Roberto Menia, che è deputato e ex-assessore del Comune di Trieste ha perso l'ennesima occasione per tacere e confermare quello che Gianfranco Fini va dicendo da molto tempo e cioè che "in An non ci sono più fascisti".

Invece Menia è proprio fascista, perchè tende a rimarcare sempre ciò che di male hanno fatto i comunisti titini, quasi che la loro colpa diminuisse quella dei nazisti e dei fascisti che hanno introdotto a Trieste la "mostruosa e criminale vergogna" della Risiera di San Sabba.

Claudio Magris sul Corriere della Sera ha ammonito a non strumentalizzare la storia per qualche dichiarazione televisiva. E questo è un richiamo sacrosanto, anche perchè il sangue delle foibe e le colpe di coloro che hanno cercato di nascondere quel sangue, non fa diventare improvvisamente meno grave tutto ciò che nazisti e fascisti hanno fatto qui da noi.

Le parole di Veltroni sono state come sempre precise nel ricordare come le tragedie della storia devono essere ricordate nella loro verità e non a vantaggio della parte che parla per ultima.
Chi cerca di minimizzare il peso del nazismo e dal fascismo repubblichino, chi cerca di annacquare drammi come la Risiera di San Sabba cerca ancora oggi di "sdoganare" quel fascismo, che per fortuna abbiamo cancellato dal nostro Dna. Dal nostro, ma non da quello di Menia, personaggio atroce e che è utile solo dimenticare.