"Nel ristrutturare il cimitero delle vittime di Fortogna, il sindaco di Longarone ha detto ad un familiare che voleva mettere dei fiori sulle nuove tombe dei suoi parenti, cippi di marmo anonimi, mal scolpite e senza nemmeno la data in cui la tragedia avvenne: "Questi non sono più vostri morti, sono morti di Longarone". Questo è l'ultimo atto. Rubare anche i morti ai loro familiari.Alcuni parenti hanno smesso di frequentare il cimitero. Qualcun altro ha cominciato un'altra sua piccola rivoluzione. Ha preso sassi bianchi in vari luoghi della zona, dove si ergeva la sua casa, sulla frana, lungo il corso del Maè o del Piave, e ha 'costruito' una croce. Chissà se qualcuno avrà il coraggio di toglierla perchè disturba l'ordine teutonico con il quale si è voluto togliere l'anima al cimitero."
(da uno scritto di Lucia Vastano)