Dal "Gazzettino" edizione di Belluno, servizio di Lauredana Marsiglia.

Vajont, convegni e mostre per 600 mila euro

Finanziata anche la gita alla diga di una delegazione di Newbury proposta dal Comitato gemellaggi di Feltre

Belluno

Una valanga di progetti per celebrare il 40° anniversario del Vajont sono piovuti sul Comitato Promotore costituito ad hoc per l'evento tra Provincia, Regione, Comune di Longarone e Comunità montana Cadore-Longaronese-Zoldano. Diciassette domande di finanziamento, presentate da enti pubblici e associazioni, per un totale di 38 progetti del valore economico complessivo di oltre 593 mila euro. Non mancano polemiche e veleni, come il ritiro del Comitato Sopravvissuti del Vajont che rinuncia al finanziamento perchè ritenuto inadeguato.

Una cifra che la Provincia definisce di notevole entità, coprendola solo nella misura di 200 mila euro. Le quote maggiori sono state chiaramente richieste dal Comune di Longarone che inizialmente aveva messo in conto 301.425 euro, di seguito il Ceis di don Gigetto De Bortoli con 49.743 euro, l'Associazione superstiti del Vajont con 37.608 euro per l'Ex Tempore di scultura su legno, la Pro Loco di Longarone con 35.400; Istituto comprensivo di Longarone, 26.500 euro; Comitato per i Sopravvissuti del Vajont, 22.180; Isbrec, 21.500; Comunità montana Cadore-Longaronese, 17.000; Famiglia ex emigranti Longaronese, 6.000; Provincia di Belluno, 3.000; Abm, 2.000; Circolo Fotografico Recalchi, 1.700.

Nella lunga lista di appuntamenti celebrativi spiccano convegni del costo di 40 mila euro e spettacoli teatrali da 65mila euro. Ma c'è anche il Comitato Gemellaggi della città di Feltre che chiede 1.820 euro per portare in gita una delegazione straniera di Newbury nei luoghi del disastro.

E poi via con una marea di mostre e itinerari della tragedia che coinvolgono anche associazioni fuori provincia, come il Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua di Mogliano Veneto che ha chiesto 34.632 euro. C'è poi l'Associazione per lo studio della storia Postale di Padova con la sua iniziativa di cartoline di Longarone per un importo di 12 mila euro. E ancora da Padova, precisamente dall'A.b.m., arriva la richiesta di altri 7.500 euro per una mostra fotografica e un libro di poesia sul Vajont.

Opuscoli, piantine, album, libri, testimonianze, la memoria sembra perdersi in rivoli di iniziative ciascuna della quali presenta il suo conto, con la sensazione che ci si trovi di fronte a continui doppioni della stessa idea presentata in più versioni.
Non hanno invece trovato approvazione da parte del Comitato i seguenti progetti presentati dal Comune di Longarone:

- trasferimento a Longarone dell'archivio processuale del Vajont, custodito nel Tribunale dell'Aquila (4.000 euro richiesti);
- la presentazione del Museo diffuso (29.525 euro);
- l'inaugurazione del Centro di Protezione Civile (1.000);
- il Raduno nazionale delle Squadre di Protezione civile,
- il concerto del Coro della Sat (8.000);
- la presentazione della nuova edizione "Il grande Vajont"di Maurizio Reberschak;
- il capitolo da 30 mila euro di 'spese generali' non meglio specificate.
I 200mila euro della Provincia saranno così suddivisi:

114.215 euro al Comune di Longarone;
5.281 al Ceis;
28.206 all'Associazione Superstiti del Vajont;
3.920 all'Associazione Pro Loco di Longarone;
4.800 al Centro Civiltà dell' Acqua di Mogliano;
13.575 all' istituto Comprensivo di Longarone (ma va'...??;
4.800 all'Associazione per lo Studio della Storia Postale di Padova;
4.800 all'Isbrec di Belluno;
9.250 alla Comunità montana Cadore-Longaronese (di cui il vice di De Cesero - Levis - sarà poi Presidente...);
3.000 all'Abm di Padova;
2.400 alla Famiglia ex Emigranti del Longaronese;
728 al Comitato gemellaggi città di Feltre;
2.250 alla Provincia - di Belluno (sic!);
1.500 all'Abm di Belluno (presieduta dall'ex sindaco Bratti e dall'avvocato *delinquente* del Comune, On. Maurizio Paniz, note MIE!);
1.275 al Circolo Fotografico Recalchi di Longarone.



N.d.r.= Legenda: a parere dello scrivente questi i soldi passati a sodali e amici - e questi soldi inghiottiti direttamente al Comune nella sua triplice veste di proponente, giudice e percettore.
Ergo, dei famosi 200.000 euro iniziali restano 25.809 Euro per il resto del mondo, circa un decimo, e arrangiarsi. E "naturalmente" con l'esclusione del Comitato Sopravvissuti del Vajont, il presumibile naturale "destinatario di cure alla Memoria" come da lettera e spirito del cosiddetto "concorso").

Ma questo è ancora niente: il Comitato - il 19 ottobre del 2004 verrà SFRATTATO malamente dal sindaco De Cesero, divenuto/autoelettosi 24 ore prima come il Primo Presidente della "Fondazione Vajont per la Memoria"...
E il vice-Presidente Gino Mazzorana denunciato per "ingiurie" (2003, durante la distruzione delle tombe dei suoi cari, a Fortogna), e poi ricattato e umiliato da sindaco e kapo' Migotti.
Meditate!!

E DUNQUE (2003, alcuni strascichi)

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Ma chi è, questo don Gigetto il livido??

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"Don Gigetto De Bortoli, direttore del Centro Italiano di Solidarietà è uno straordinario prete tutto particolare: prete in trincea. Non lo vediamo spesso in giro per la città: lui è in tutt'altri luoghi che non conosciamo bene, ma che riusciamo a intuire dai suoi articoli e da ciò che si legge del Ceis: sono incontri con i giovani in difficoltà con famiglie in difficoltà, con tutto un contesto in difficoltà. Don Gigetto si commuove a dirci che ci vuole bene, che ama questa città. Ricordiamo che ne ha descritto l'aspetto e la storia, casa per casa, famiglia per famiglia, in una nota guida della città. Dice che conosce tante vicende antiche e nuove delle famiglie, ma non tanto da poter avere dialogo efficace, dato lo zoccolo duro della riservatezza dei bellunesi.
Il volontariato, attorno a don Gigetto, è difficile, tenace e delicato insieme. Ottocento sono i giovani passati nella sua struttura, in 20 anni. Alcuni, l'Aids se li è portati via. Ci commuove quando ci riferisce la sua «preghiera del cuore» che gli sgorga, quando, spesso a notte inoltrata, rincasa, tra successi e insuccessi, tensioni e speranze. Se ci fosse stato in sala un apparecchio che misura gli applausi, domenica mattina sarebbe andato in tilt, tanto sono stati prolungati e convinti. Il premio S. Martino si dilata in un grazie che non lascia fuori nessuno." (Articolo diocesano, 2001)

Ho capito. La Misericordia fatta persona: tranne che coi Sopravvissuti del Vajont, insomma. E come si nota a dx, lui però li portati a casetta, 5.000 e rotti euro, da questa sozzeria di "concor$o". Bell'esempio di Cristianità e Solidarietà applicata. Al di là dello SPRECO di soldi pubblici (praticamente rubati, a mio giudizio) per produrre una tale CAGATA.


libro-ODA 1964
COM'E' FINITA.
Lo scrivente è riuscito coi PROPRI MEZZI, e "aggratis", a realizzare virtualmente MILIONI DI COPIE online del libro sognato dalla povera Coletti, qualche settimana dopo. E questo, grazie a Carolina Arzenton Teza, la moglie di Vincenzo (che verranno denunciati da De Cesero nel 2004 anche loro, con prove FALSE!), che ne possedeva una copia, e me la diede x scannerizzarla.
Clicca sull'immagine del libro.