Con l'arresto del corrotto "socialista" Mario Chiesa
(Milano, 17 febbraio 1992), prende avvio la maxi inchiesta giudiziaria detta
"Mani pulite".
L'inchiesta, condotta dalla Procura di Milano,
scoperchia il colossale scandalo di "Tangentopoli" rivelando il
sistema corruttivo imperante tra classe politica e imprenditoria pubblica
e privata, e assume ben presto un valore epocale: determina infatti il virtuale
crollo del regime partitocratico-affaristico che ha sgovernato il Paese
negli anni Ottanta dell'era demo-craxiana culminata nell'accordo di potere
e di malaffare detto "Caf" (Craxi-Andreotti-Forlani).
L'11 febbraio 1993, Bettino Craxi si dimette dalla segreteria del Psi: sul
suo capo pendono innumerevoli avvisi di garanzia emessi dalla magistratura,
e numerose richieste al Parlamento di autorizzazione a procedere nei suoi
confronti. È la fine di un quindicennio di potere fondato sulla corruzione,
sulla concussione, sulla stessa alterazione delle regole e della dialettica
democratiche.
Così come numerose delle principali realtà industriali e produttive
del Paese, anche il gruppo Fininvest è parte di Tangentopoli e
vari tentacoli della piovra berlusconiana entrano infatti nel mirino dei
magistrati.
L'8 aprile 1993 il vicepresidente della Fininvest Comunicazioni,
Gianni Letta, interrogato dal magistrato Antonio Di Pietro ammette che nel
1988 l'allora segretario del Psdi Antonio Cariglia lo contattò alla
vigilia delle elezioni europee per avere più spazio sulle Tv della
Fininvest e per "avere dei contributi" al partito; Letta conferma di
avere versato al Psdi una somma, forse di una settantina di milioni, non
ricorda bene... (Ma il reato di violazione della legge sul finanziamento
ai partiti era stato provvidenzialmente amnistiato fino al 1989.)
Alla fine di maggio 1993, il giudice per le indagini preliminari Italo Ghitti
rinvia a giudizio Paolo Berlusconi (fratello di Silvio, e formale intestatario
della quota di maggioranza del "Giornale" di Montanelli) per una
mazzetta di 150 milioni ("in contanti, e in nero", come avrà
la bontà di precisare il beneficiario) che avrebbe versata all'ex
segretario regionale della Dc Gianstefano Frigerio per partecipare alla
spartizione delle discariche lombarde.
I legali di Berlusconi avevano chiesto
la non punibilità del loro assistito, sostenendo che la mazzetta
sarebbe stata un semplice "contributo elettorale" alla Dc lombarda.
Sotto il titolo «Una donna "tradisce" la Fininvest», il
"Corriere della Sera" del 21 giugno 1993 scrive:
"Si chiama
Valeria Licastro. E' la segretaria romana del numero due della Fininvest,
Fedele Confalonieri. E' lei la donna di troppo nella trattativa per gli
spot contro l'Aids. Quella che adesso potrebbe mettere in crisi la
versione del gruppo di Silvio Berlusconi sui trecento milioni pagati al
ministro Francesco De Lorenzo. Per questi soldi tre giorni fa è stato
arrestato Aldo Brancher, braccio destro di Confalonieri. Che però
ha difeso la Fininvest: "I 300 milioni - ha spiegato il suo avvocato
- sono stati dati per una serie di rapporti che il signor Brancher, attraverso
la sua società Promo Golden, ha avuto col ministero".
E Brancher
ha aggiunto: "Il ministro mi ha restituito 100 milioni a rate, perché
poi gli affari con la Promo Golden non sono andati in porto". Giovanni
Marone, segretario di De Lorenzo, però lo contraddice: "Posso
affermare - ha dichiarato al giudice Di Pietro - che Brancher e Valeria Licastro
si raccomandarono affinché alla Fininvest fosse destinato
più spazio nella campagna pubblicitaria contro l'Aids. Privilegio
subito realizzato. E Brancher mi portò i soldi in due rate nell'ufficio
di Roma della mia agenzia di assicurazioni. Entrambe le volte disse
che si trattava di un tangibile riconoscimento a De Lorenzo per l'attenzione
mostrata". Ma se Brancher dice la verità, cosa ci faceva la segretaria
di Confalonieri assieme a un manager della Fininvest in una trattativa
che riguardava la società Promo Golden? È quello che probabilmente
vorranno sapere anche i magistrati, decisi a sentire Valeria Licastro nelle
prossime ore. Un interesse accresciuto dal coinvolgimento di Brancher anche
nelle vicende dei presunti finanziamentì illeciti all"'Avanti!",
il quotidiano del Partito socialista. Un'inchiesta condotta dai giudici
napoletani. E il nuovo asse Milano-Napoli ha altro lavoro da fare [...]".
[...SNIP....]
Nel giugno 1993, finisce in carcere Aldo Brancher, un ambiguo e
singolare funzionario della Fininvest.
"Arrestato venerdì 18
giugno, costui era ed è a tutti gli effetti un dipendente del gruppo
Berlusconi; come tale seguiva "tutte le richieste inoltrate dai partiti
a proposito di campagne pubblicitarie per le elezioni". Ma quando raccattava
contributi pseudo pubblicitari per i congressi di Dc e Psi (chi può
credere che fossero autentiche operazioni commerciali?), anche lui diventava
imprenditore in proprio con la misteriosa Promo Golden. E ancor di più
quando allungava sotto-banco 300 milioni al ministro Francesco De Lorenzo.
Nella doppia veste di Brancher, nella prontezza con cui ha negato di avere
commesso illeciti, c'è tutto il fascino discreto della mazzetta berlusconiana.
Questa non è una rarità: si pensi ai versamenti fatti a Gianstefano
Frigerio, ad Antonio Cariglia.
Ma va erogata in modo scientifico, cioè -
se si può - in forme legali o semilegali. Guai dunque alle tangenti
in percentuale su singoli affari. Guai anche ai contributi a fondo perduto,
alla Ligresti per intenderci. Molto meglio regalare spot elettorali ai candidati.
O comprare spazi pubblicitari sui giornali di partito. O accordare generosi
contratti di consulenza agli amici piazzati nei posti chiave. Ma anche quando
l'illegalità non può essere evitata, per esempio, perché
i pagamenti sono in nero la Fininvest pretende di essere scagionata: o per
non aver commesso il fatto, che va invece attribuito a qualche Promo Golden,
o perché il fatto non costituisce reato (tesi di Paolo Berlusconi
per la stecca a Frigerio: era solo un contributo personale...). Claudio
Signorile teorizzava anni fa la Tangente Trasparente. La Fininvest sembra
inseguire quel mito.
Con successo, almeno finché durano i Brancher:
che, come i Greganti, nascono solo nelle organizzazioni monolitiche, con
sacche di fanatismo, e ne fanno la fortuna".
[...SNIP....]
Il 12 luglio 1993, il presidente della Fininvest Comunicazioni viene sottoposto
a interrogatorio perché indagato:
"[...] Fedele Confalonieri,
braccio destro di Silvio Berlusconi, davanti a Paolo Ielo, il sostituto
procuratore del pool "Mani pulite" che lo ha interrogato come
persona sottoposta a indagine lunedì 12 luglio. Pesante l'ipotesi
di reato per il quale il presidente e amministratore delegato della Fininvest
Comunicazioni ha ricevuto un avviso di garanzia: falso in bilancio per sospetti
finanziamenti ai partiti politici. E Confalonieri affronta le domande di
Ielo nella caserma dei carabinieri di via Moscova, un luogo più riservato
del palazzo di Giustizia. Non è la prima volta che il numero due
dell'impero di Berlusconi ha un faccia a faccia con il magistrato. Già
tre settimane prima, cioè il 22 giugno si era trovato davanti al
giovane pubblico ministero, ma per un altro episodio: 300 milioni versati
in occasione del congresso socialista tenutosi all'Ansaldo di Milano nel
maggio 1989. Violazione della legge sul finanziamento dei partiti, dunque,
il possibile reato, ma coperto dall'amnistia dell'ottobre di quattro anni
fa. Ora Confalonieri deve rispondere della nuova accusa: aver versato 300
milioni a Pri e Pli nella primavera del 1989 per la campagna delle elezioni
europee di quell'anno. Anche questo fatto dovrebbe ricadere sotto il provvidenziale
ombrello dell'amnistia. Però, insidiosa, ecco l'incognita: quei soldi
ammesso che siano stati effettivamente dati, da dove sarebbero stati prelevati?
E inoltre ce n'è traccia nel bilancio della Fininvest del 1989? Domande
che per Ielo sono importanti, un altro tassello in mano al pool di "Mani
pulite" per avvicinarsi, passo dopo passo, ai segreti di Berlusconi
e della Fininvest: specialmente dopo l'arresto di Aldo Brancher, assistente
di Confalonieri, per una mazzetta da 300 milioni all'ex ministro della Sanità,
il liberale Francesco De Lorenzo [...]".
.................................... Reptiles DAY! ! ! > > > LONGARONE, OTTOBRE 2005.
Nella foto sotto scattata in Fiera e classificata come un "caro ricordo di un Amico", il signor Sottosegretario alle RIFORME, On. ALDO BRANCHER - sulla Vs. SINISTRA - fa l'occhiolino al capomandamento della Fiera di Longarone, Mr. DE Lorenzi Giovanni - quello cogli occhialini sulla DESTRA.
(Foto ufficiale, TRATTA ovviamente dal sito del faccendiere (passato allo IDV dall'UDEUR di Mastella) De Lorenzi Giovanni)
Pochi mesi dopo questo idillio, BRANCHER entrerà come inquisito - sempre per storie di tangenti - nell'affare Fiorani/Banca di Lodi - furbetti del quartierino. "Era il mio uomo a Roma", mette a verbale in carcere il collega banchiere....
APPROFONDIMENTI 2010.
Un nome, una carriera: dal carcere (reo confesso, NON pentito: 2 anni e 8 mesi in primo e secondo grado, poi prescritto per intervenuta "legge") a sottosegretario; e a seguire... dal caso BPL, e passando dal caso MOKBEL, a MINISTRO 2010: http://www.giornalettismo.com/archives/54405/riciclaggio-brancher-pdl-dietro/
SOTTOLINEO: Brancher come "sottosegretario" e "rappresentante del Governo" era l'ospite "D'ONORE" 2005 del Comune di Longarone alle celebrazioni IPOCRITE del 9 ottobre 2005. Un corrotto (*reo confesso* e "ospite d'ONORE"???) in mezzo a 1.917 morti a causa di corruzione e mafia ISTITUZIONALE: ogni commento guasta.
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