Mercoledi' 5 Ottobre 2005 - RICEVIAMO e ben volentieri PUBBLICHIAMO:

Come nel '60 Tina Merlin, anche Lucia Vastano, per analoghi motivi, viene interrogata dalla DIGOS circa le "finalità" della raccolta firme. Riportiamo integralmente la sua risposta.


Siamo i promotori della raccolta firme «Cittadini per la memoria del Vajont» e vogliamo comunicare che Luciano Pezzin, sindaco di Erto e Casso, ha accolto la nostra richiesta per allestire dalle ore 10 dell'8 alle 17 del 9 ottobre 2005, nei pressi della diga ad Erto un presidio-veglia in memoria delle vittime della tragedia.

0Lo spirito della nostra iniziativa è quello di accompagnare simbolicamente le vittime dell'onda nell'ultimo loro giorno di vita. Il titolo della nostra manifestazione è: «L'ultimo giorno. Insieme per non dimenticare».

Vogliamo ricordare che la nostra raccolta firme, aperta a tutti, tra l'altro intende invitare lo Stato Italiano, l'Enel e la Montedison (ora Edison), diretti responsabili della tragedia che si compì il 9 ottobre 1963, a colmare una grave «dimenticanza» che dura oramai da 42 anni: esprimere formali scuse ai familiari delle vittime, alla cittadinanza dei paesi interessati, ai cittadini italiani tutti, per le loro responsabilità per quello che accadde quella notte.

Le scuse sono un atto dovuto e rappresentano, anche se purtroppo tardive (non sono mai state espresse nemmeno in seguito alle sentenze), un atto di giustizia verso chi non c'è più e verso chi ancora porta dentro le profonde ferite per quello che avvenne.

In ogni circostanza, le scuse sono l'unico riconoscimento delle proprie responsabilità e sono un atto imprescindibile per il cammino verso una pacificazione sociale e la giustizia. Ricordiamo come nel 2000 Papa Giovanni Paolo II presentò le sue alla comunità ebraica e allo Stato d'Israele per le responsabilità cattoliche nella Shoah.

E intendiamo anche ricordare, e manifestare la nostra solidarietà, a quel superstite e sopravvissuto alla strage del Vajont, tirato miracolosamente fuori dal fango, ma privato dall'onda di importanti affetti familiari, che, recentemente, ha dovuto esprimere le sue scuse formali per aver rivolto, in un momento di probabile eccesso emotivo, al sindaco di Longarone e al presidente dell'Associazione Superstiti, un aggettivo sicuramente improprio e offensivo, ma aldilà di ogni dubbio meno devastante di quella violenza da lui subita quella notte di 42 anni fa, per la quale mai nessuno si è sentito in dovere di scusarsi con lui.

Ci interroghiamo anche sullo stato del cimitero di Fortogna rimesso recentemente in ordine con la spesa di circa 6 miliardi di vecchie lire. Invitiamo tutti a visitare il suddetto monumento nazionale in una giornata di pioggia e di percorrere i camminamenti e recarsi a porgere omaggio ai cippi delle vittime, specialmente quelli posti più in basso. Chiunque potrà notare i fiumi che si formano lungo i camminamenti e le pozze d'acqua nelle quali ritornano nuovamente sommersi, in una non voluta e irrispettosa metafora della loro sorte, quello che resta dei morti del Vajont.
Facciamo nostre le proteste di quei cittadini, proprietari di un campo di granoturco nei pressi del cimitero, che lamentano la mancanza di toilette pubbliche nei pressi del parcheggio per le esigenze dei numerosi visitatori che arrivano anche quando l'entrata principale, attraverso la struttura-museo, rimane chiusa.

Per evitare un ulteriore lavoro alla questura di Belluno e all'ufficiale della Digos che si sono voluti accertare personalmente con noi promotori della raccolta firme sulle nostre finalità, ricordiamo che l'iniziativa di questo presidio-veglia nasce esclusivamente dalla nostra esigenza di cittadini italiani, rispettosi e fiduciosi nelle istituzioni, di onorare la memoria di chi non c'è più e ricordare che senza la nostra doverosa vigilanza queste tragedie possono sempre ripetersi.

La ricerca della giustizia non ha e non deve avere alcun colore politico.
Non vogliamo assolutamente che la nostra iniziativa venga in alcun modo utilizzata strumentalmente da nessuna forza politica. La ricerca di giustizia non è per altro mai da ritenersi un atto «sovversivo» o di disturbo, ma semmai il contrario.

Lucia Vastano, Milano

 



mafieVajontTra gli altri, solidarizzano con le nostre iniziative: Don Luigi Ciotti, Diego Novelli, Bruno Ambrosi, Ettore Mo, Renzo Martinelli, Arun Gandhi (nipote del Mahatma), Mario Zanot, Narcomafie, Mauro Corona, Luciano Pezzin (sindaco di Erto), l'Arci regionale Veneto.
Finora le Università di Bergamo e Trieste, il responsabile web (New York) dei sopravvissuti di Bhopal
(India) ... Mentre scrivo, mi giunge notizia del patrocinio di Unicef (veneto) e diverse associazioni. Che vedro' sul luogo di persona.

Da leggere inoltre:

- per digos, 1

- per la digos, 2

- per la digos 3

- per tutti...

- Sempre per la digos, e quant'altri interessati, il debutto longaronese del libro "L'onda lunga" nel 2003.


Tiziano dal Farra, webmaster.
Fonte: se non specificato nel testo, mie ricerche, Google, libri. Mio archivio documentale, testimonianze dirette.
Per quanti interessati: io sto qui**, e saro' in diga personalmente l'8 e il 9 ottobre.

(**= pagina indirizzi online dal febbraio 2002)