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Ultimi assalti alla diligenza di questo fine legislatura Berlusconi.

Uno degli ultimi $ilenziosi regali alla mafia del Vajont

Dettagli: il mister Giovanni De Lorenzi correva per «Udeur Veneto» (Mastella, centrosinistra) nelle elezioni 2006. Il gigolo' che ha fatto eleggere in Comune alcuni anni fa (centrodestra, sostenuto da FI) resta - per il momento - dov'è adesso. Come dire, rosso o nero, pari o dispari, il banco (mafioso) vince 'comunque'....

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sindaciDelCazzoLEGENDA:
  1. Futuro tracciato S.S. 51 Alemagna (nomen omen): ramo Sud ascendente verso il Cadore

  2. Chiesa Michelucci

  3. Pro Loco Longarone

  4. Rotatoria/snodo per raggiungere piu' agevolmente le casse de La Fiera. E poi Longarone, e il resto.

  5. Ponte attuale, da abbattere e ricostruire trenta metri a sud...

  6. linea ferroviaria

  7. Tracciato attuale della S.S. 51 Alemagna

  8. Futura S.S. 51 Alemagna. Ramo Nord proveniente dal Cadore, tracciato in galleria

  9. Ponte Campelli, nella nuova posizione prevista

  10. Municipio di Longarone. Di fronte ad esso, la stanza comunale oggetto dello sfratto 2004 e spacciata (su "L'Unità" il 9 ottobre 2005, da Sua Stronzezza) come la "sede prevista" per la "Fondazione Vajont Onlus".

  11. I consigli per dormirci sopra (buoni libri da comodino)

    Breve storia della corruzione di Carlo Alberto Brioschi, edizioni Tea, pagine 217, 8 euro

    Un libro inquietante e rassicurante al tempo stesso. Tranquilli, nessun paradosso. Solo un affresco ricco di umanità leggendo il quale i sentimenti non nascono in opposizione, ma complementari. In quattromila anni di storia documentata, in ogni angolo del pianeta, in ogni classe sociale, in ogni Paese, in ogni popolo (e soprattutto dopo un 'Vajont', n. d. r.), sempre e ovunque la corruzione è presente. Cambiano le forme, il tasso di avidità, le ipocrisie.

    Tirare un sospiro di sollievo e allarmarsi allo stesso tempo, lascia spazio alla riflessione. Carlo Alberto Brioschi, che si deve essere divertito non poco a raccogliere il materiale per questo libro, in passato si era esibito pochi anni fa in un "Elogio della corruzione" (Ponte alle Grazie, 1997) che marca in un certo senso questo saggio. In particolare, ordinando la vasta messe di nomi, fatti, date dall'antichità alla Parmalat si chiede in maniera più o meno esplicita se non sia giusto venire a patti con un sistema di malaffare inestirpabile dimenticando facili moralismi, come consiglia - nel 2002 - il ministro Lunardi.
    La domanda non è da poco, e l'ironia - molte citazioni argute accompagnano il lettore pagina dopo pagina - serve anche a temperare quei due sentimenti di cui sopra. E se la corruzione si limitasse solo a chi la pratica e chi ne è scandalizzato si potrebbe trovare facilmente una risposta.

    Resta il problema di chi la subisce, di chi viene truffato, di chi muore perchè corruttori e corrotti hanno giocato sulla sua pelle e via di seguito. E in questo, come in molti altri casi, non c'è arguzia che aiuti.

  12. "Dopo troppi ANI" di attese, esulta il sindaco, "vediamo un pertugio".
    Sta scritto nel destino e nell'articolo/profezia dell'inarrivabile Roberto Padrin.

    La Fiera è il baricentro di tutto il mandamento e dell'operazione. Un'altra megatassa indiretta per ogni contribuente; il megaregalo a spese dell'Erario, del Presidente al cubo*/Sindaco/Zelig al suo Mentore in Fiera, quindi (anche) a se stesso.
    Cappotto!!

    Morale della costosa favola: traffico snellito a parte, dettaglio davvero secondario, la Fiera vedrà passare la viabilità nazionale giusto davanti ai suoi cancelli e Longarone diventerà una deviazione secondaria. Il retro del Palazzo diventerà cosi' la virtuale "facciata" visibile al pubblico in transito (e i lavori di maquillage in vetro fumé dell'ex-retrobottega, come SADE insegnò, sono già bell'e che effettuati da un pezzo).
    Il baricentro decisionale della Longarone di sottogoverno eterodiretta diventa anche il perno concreto della nuova Rosa dei Venti.
    Non a caso, questa $ocietà privata ospita per appalto tutti gli organismi pubblici che il fantaccino che ha partorito e allevato, diciamo così, ...'presiede'.

    Ed era tutto scritto: il "Grande Vajont", come sottolinea nero su bianco lo storico Reberschak nella versione 2003 dell'omonima opera, ...non finisce di stupire.
    l'Ente Fiera di Longarone

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    Un tenero omaggio a Leone, proprio quello che disse "avrete le case (degli sfollati, dei superstiti) piu' belle di prima" e che poi, passando con nonchalance a difendere l'Enel, s'inchiappettò i longaronesi e gli italiani tutti. Te e me compresi.

  • *= il Nostro e' 'Presidente':
    - della Fondazione Vajont (Onlus)
    - del Conib, l'Ente erogatore/controllore dei fondi della Legge "Vajont". (Il 'controllato' che oggi preferisce fare il controllore-ricattatore, e per non sbagliare, pure il custode)
    - sindaco pro tempore di Longarone
    - consigliere della Provincia di Bl (e che consigli...)
    - varie e eventuali, immancabilmente in conflitto - multiplo, ramificato - d'interessi

    Ognuno degli incarichi suddetti, comporta un qualche emolumento o benefit com'è sacrosanto che sia, per qualsiasi Libero (sindaco) Muratore.
    "Sì, stupendo.... mi viene il vomito", cantava il dottore in Comunicazione suo collega Vasco Rossi tempo fa. Appena possibile, documenteremo novità carine come la nuova inedita pensilina per autocorriere che troneggia (alieno triangolo azzurro proveniente da un modello in quel di Basilea) nella oscena nuova 'piazza Libertà' (di stupro) di Longarone, meglio conosciuta e spacciata come "9 Ottobre 1963".

    In attesa, per il reparto "innovazioni" targate decesero, questa dovrebbe bastare... e forse avanza.

    Come purtroppo la storia del dopovajont e l'esperienza insegnano, e quest'amministrazione conferma, quando gli 'architetti' planano in quest'area disgraziata del Paese avvengono lucro$i danni culturali e paesaggistici. Ma questa tipologia di abusi legalizzati da SADici, per «LongarOne», NON rappresenta certo una notizia o uno scandalo.

    Tiziano Dal Farra, Udine.

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