CHE COSA è per lei "Vajont"??      [indice]

1. Nome, cognome, città. Età (professione nella vita, o altro per definire meglio l'intervistato. Opzionale).

Alberto Mattolini, Morrona (PI), 50 anni, musicante (nel senso che suono la batteria in vari gruppi per lavoro ma non posso definirmi musicista)

2. Nel 1963 dov'era? che faceva? (nullo per i non ancora nati alla data)

Abitavo a Ponsacco (PI) ero molto piccolo per ricordare il momento

3. Se Lei NON fa parte delle popolazioni coinvolte, COME ha saputo, e quando, dell'evento?

Pensiero: Ho cominciato ad "appassionarmi" (chiedo scusa per il termine), alla vicenda del Vajont facendo una ricerca dei crimini commessi dalle società e istituzioni sulle varie popolazioni locali, poi ho approfondito grazie allo splendido svolgimento di Marco Paolini e al film di Martinelli, fino ad arrivare ad ulteriori approfondimenti per relizzare nel mio piccolo, una modesta opera musicale di oltre un'ora (composta ed eseguita interamente da me con l'aiuto del computer) che per adesso fa parte del mio cassetto personale, e se sarà poi divulgata non avrà nessun fine di lucro e non avrà parte dei miei repertori eseguiti per lavoro.
Questo per fugare ogni dubbio su cio' che e' un fatto di sentimento rispetto ad altri ruoli.

4. Cosa ha rappresentato (o rappresenta) per Lei il Vajont?

Pensiero: Rappresenta tutt'ora un esempio di diritto negato, di espressione di forza di potere, di intrighi perenni che nessun politico ha interesse a sedare, un pericolo per altre realtà locali che offuscate da promesse di progresso, ricchezza e futuro rischiano di soccombere ancora per un'indifferenza generalizzata

5. Come vive (ha vissuto, se coinvolto) questo fatto storicamente tragico del nostro Paese?

Pensiero: Vivo una rabbia interna che spesso avrebbe voglia di esplodere anche illegalmente e nutro un forte sentimento di delusione verso la pubblica imbecillità che dimentica troppo facilmente ogni strage impunita

6. Se non ne fa parte (es. studente, cittadino di altra regione, italiano all'estero, estraneo, esquimese) come e dove, in quale modalità ne è venuto a conoscenza? (es. TV, libro, film, racconto dei genitori)

Pensiero: Vedi risposta 3

7. Secondo Lei, chi meglio rappresenta (o ha rappresentato) fino ad ora la "voce" del Vajont (l'evento)? e secondo Lei, perché?

Pensiero: La rappresentazione di Marco Paolini che si basa pure sul fascicolo di Tina Merlin, perche' ha in se' la consistenza della definizione "cronaca di una tragedia annunciata"

8. Lei potrebbe definire "una strage mafiosa", l'evento del 9 Ottobre 1963? (sì, no) Perché?

Pensiero: Dietro ogni interesse economico di grande livello la parola Mafia e' d'obbligo. La mafia non e' solo quella dei film, ma e' la prepotenza di organi nello Stato stesso che senza contrasto si spartiscono grosse fette di torta grazie anche a cittadini creduloni pronti ad eleggere leader colui che sa giocare con le parole. Cio' che e' accaduto il 9 Ottobre del 1963 ha un suo specchio anche nel suo seguito. Dalle accuse di sciacallaggio di Montanelli e DC contro l'Unità fino ai successivi intrighi che hanno usato una catastrofe criminale per spremere ancora introiti

9. Secondo Lei, quanta parte ha avuto l'Uomo (es. la SADE) e quanta invece la "natura" nella catastrofe?

Pensiero: La natura non c'entra, la Sade e i Ministeri sono i soli responsabili dell'accaduto

10. Pensa che lo Stato (istituzioni, sindaci, eccetera) abbiano fatto la loro parte al meglio? (al netto della parte criminale messa in atto dai funzionari statali sanzionati dal «processo»)

Pensiero: Per niente! Anzi hanno ulteriormente e vergognosamente speculato, magari mostrando facce di rito fasulle a qualche ricorrenza

11. Tornare indietro non è possibile, ed è passato molto tempo. Ad ogni modo, se Lei avesse avuto qualche potere decisionale dopo il disastro, se fosse stato un sindaco, o un ministro, cosa avrebbe ordinato?

Pensiero: Prima di tutto colpire duramente i responsabili, e non solo la Sade, ma anche la leggerezza politica. Poi avrei instaurato una giornata di lutto nazionale, non solo come doveroso ricordo delle vittime innocenti, ma anche come emblema di un'autorità peccaminosa di fallimento, in modo da ridimensionare nelle teste vuote di tante persone, le accuse di terrorismo verso coloro che difendono un territorio da pericolosi interventi destabilizzanti. Avrei chiesto le dimissioni dell'intero governo di allora aprendo le porte solo a coloro che si fossero presi a cuore la questione, senza nessuna distinzione politica, ma dovevano poi dimostrare di essere degni dell'incarico o destituiti addirittura da qualsiasi ulteriore carica istituzionale... Poi probabilmente avrei fatto altro, ma adesso e' anche difficile pensare....

12. Lei, a titolo personale, e colle informazioni sul tema che ha OGGI, cosa pensa sarebbe davvero UTILE fare?? (es. nelle/per le scuole, musei, informazione, giornalismo)

Pensiero: Legittimare le ragioni di chi si e' battuto, sottolineare di piu' le colpe degli organi interessati, tenere presente il ricordo attraverso appunto il già citato lutto nazionale (rosso sul calendario!), creare a Longarone un percorso di culto rispettoso e non di turismo (vedi ripristinare le lapidi), e insegnare la storia scolastica in maniera piu' attuale, in modo da crescere anche dentro le malefatte della seconda metà del novecento, specialmente quelle commesse in casa nostra da chi non ha mai pagato le sue colpe e spesso ha perpetrato la propria carriera.

Pensiero finale: Noi italiani siamo molto bravi a ricordare le cose degli altri, non abbiamo la stessa bravura nel sottolineare le nostre ricorrenze. E cosi' fra un giorno della memoria ed una serie di speciali TV per l'11 Settembre, schiviamo le nostre tragedie, quasi come non ci appartenessero. Non e' una critica verso le citate ricorrenze, ci mancherebbe. E' solo una triste realtà che sembra piu' una voglia di dimenticare i fallimenti di una società che ha troppi scheletri negli armadi, magari per aggiungere nuovi scheletri con l'approvazione di quella gente comune troppo indaffarata per voler sapere e conoscere. Se si imparasse a scavare meglio gli errori e i crimini commessi dietro le promesse offerte, intravedendo quanto gli interessi possano fregarsene della gente, si riuscirebbe forse a capire meglio, magari pure non condividendolo, un eventuale atto di forza commesso dopo aver invano usato l'inconsistente atto del manifestare, che anche essendo un diritto, ha sempre la sua sgretolazione da chi usa schifosamente l'ormai banale definizione di "democrazia"....

Che non appartiene piu' a nessuno

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Alberto Mattolini




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