L'articolo della Merlin

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Leggi qui la risposta DemoCristiana

La storia del "Vajont" dimostra la coerenza e la determinazione di Tina Merlin.
Venne denunciata (e processata, e ASSOLTA) per aver osato scrivere notizie "false e tendenziose" contro la SADE. La stessa determinazione, la stessa lucidità nel riportare i fatti del "dopoVajont" viene usata in questo ritaglio di articolo messo su un volantino a opera e spese della DC longaronese per attaccare lei e conseguentemente la "sinistra". La stessa tecnica usata dalla SADE è dunque usata nel 1980 dalla STESSA forza politica/congrega del malaffare che nel contesto storico in cui il volantino appare sta subendo il processo "Vajont".

La stessa peculiare mistificazione, disinformazione, la sistematica copertura degli illeciti (passati, presenti, e futuri) dell'area longaronese porta da oltre 40 anni la stessa "firma". La Storia, lo stesso estenuante processo "Vajont" terminato tecnicamente nel 1997, la laida realtà amministrativa longaronese degli anni 2000 dimostrano incontestabilmente e scientificamente che da una parte vi furono gli sfruttati, gli stuprati (piu' volte!!), i senza voce e diritti, puntualmente denigrati o perseguiti.

Dall'altra gli stupratori del territorio e dei valligiani (e dei contribuenti), i criminali in giacca e cravatta, i pagliacci in fascia tricolore di turno, il malaffare a oltranza, gli Affari ad Alta Velocità. Volendo vedere le cose, sono sotto gli occhi di tutti. Non occorre essere stati spettatori de "Il Padrino" o de "La Piovra" per capire alla prima occhiata da che parte stiano ne "il dopoVajont" i Sopravvissuti (quelli veri) e le "amministrazioni comunali Longaronesi" tutte. In particolare la ATTUALE sfacciata, premiata ditta "DeCesero, De Lorenzi & C.".

Ce n'è a sufficienza per storici e sociologi. E per magistrati, aggiungo io. Non solo nel Meridione d'Italia ci si interroga lecitamente su "dove sia lo Stato".

Tiziano Dal Farra.

* = Tina Merlin profetica, anticipava le 'grandi opere' a spese del contribuente come quelle ispirate e progettate dalla mafia longaronese:

«Megalomania e clientelismo (nel sottotitolo)»,
«qualche superstite ebbe privilegi non dovuti, qualche altro aspetta ancora oggi (siamo nel 1980, ma vale anche per il 2005!!) il proprio diritto»,
«... resta lo sperpero ignobile di denaro pubblico. Le grandi strutture servono a poco, anzi costano un occhio della testa...»,
«[a Longarone] sperperi, ingiustizie, intrallazzi, una economia senza prospettive. [La gente] non è mai stata informata su cio' che avveniva, non ha mai potuto esprimersi, partecipare, conoscere, decidere...»


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