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[Fonte dell'immagine: sito storico polacco...]

Questione di prospettive... Fasciopositive

Auschwitz: il cimitero piu' grande del mondo. Quello senza i corpi.

Mafioso e bugiardo, al lavoro
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Fortogna 2004, edizione De Cesero Pierluigi: il cimitero piu' FALSO e OLTRAGGIATO del mondo. Quello in cui i nomi NON corrispondono nemmeno a quanto giace lì sotto.
A quanto ci dimostrano gli archivi storici polacchi, la Memoria e la realtà oggettiva e verificabile (sotto gli occhi di tutti) oggi a Fortogna:

•   i 'blocchi' numerati delle baracche del campo di Oswiecim riproducono ESATTAMENTE i vialetti attuali del cimitero per così dire 'ristrutturato' di Fortogna. Se oggi trovassi una foto da satellite decente e sufficientemente dettagliata, potrei ridimensionarla e so che potrei sovrapporla pressoché esattamente a questo disegno.

•   il titolo centrale dello schema «AUSCHWITZ (camp principal)» rappresenta la posizione geografica di quello che io definisco lo "Sconcio-concio". Quell'atelier colla mostra fotografica e il 'Libro degli ospiti' fasullo da cui questo Sindaco fa strappare regolarmente le pagine colle eventuali critiche dei visitatori (consiglio: firmate e commentate piuttosto quello del Comitato Sopravvissuti, che si trova all'interno della cappella);

•   a sx in alto, il fabbricato definito "corps de garde" diventa il basamento dei "monumenti_dell'artista_Fiabane", mancanti alla data dell'inaugurazione, dedicati a: 'mamme in attesa/soccorritori';

•   la tettoia in metallo della attuale pensilina (mirabile pezzo di 'arte poverà nell'accezione piu' atroce e scarna del termine) colle sue sei colonne orfane terminali si estende dallo spazio tra i 'blocchi' N° 5 e 6, e scende attraverso la "Place d'appel" giu' giu' fino all'edificio denominato nel disegno "cuisines" in basso al centro, che diventa a Fortogna la "cappella/chiesetta" originale del sacrario (dotata di doppia telecamera 'antivandali', tipo centro commerciale, nota*).

•   In corrispondenza dell'angolo in alto a sx dell'edificio "cuisines" (per chi guarda nel disegno, nel punto giusto sotto il block 16) c'è la tomba dedicata a Mons. Muccin e ai due sacerdoti che perirono effettivamente a Longarone nella catastrofe. Due salme che sono però entrambe 'virtuali', essendo tumulate al paese loro, in quel di Agordo, BL e un illustre clandestino 'concreto', nota**.

•  Il cimitero "vero" della frazione di Fortogna (piccolo, raccolto) si trova nella posizione - esterna al sacrario - corrispondente al fabbricato "Baraque des chefs de bloc" (la baracca dei kapo').

Va da sè che la mia foto sottostante l'ho scattata a sud est, coi piedi nel punto sopra la didascalia "Dépot du Zyklon B" indicato nel disegno.

Esagero?? giudica tu.
pierluigiIlmafioso.jpgIl giudizio di chi ha EFFETTIVAMENTE il proprio paese e i propri familiari interrati qui, nel 41° anniversario fu questo.
Dieci giorni dopo, la inesorabile reazione del Sindaco (dopo anni di melina, e di menzogne, e boicottaggi vari al Comitato) fu questa: 19 ottobre 2004.
0Solo il giorno prima, il No$tro giovinastro rampante con una solenne cerimonia era ANCHE divenuto il presidente della presa per i fondelli (a tutti gli italiani, e in particolare ai Sopravvissuti) "Fondazione Vajont Onlus 9 ottobre 1963".
Ultima nota: dopo questa indegna "ristrutturazione", i visitatori camminano calpestando le fosse. Una pratica di sfregio ai morti partigiani repubblicani - e a parenti e simpatizzanti - assassinati e sepolti negli ingressi dei cimiteri o lungo le strade, messa in pratica in Spagna dal "Generalissimo Franco" durante la sua dittatura. Ogni commento guasta.
Applausi!!

•  Il sindaco mafioso Pierluigi De Cesero (oggi possiamo dirlo, "MAFIOSO": lo certifica una sentenza) s“ è incazzato ANCHE - dice lui in un'altra querela per presunta "diffamazione" che citava QUESTA PAGINA, dove faccio le considerazioni di cui sopra "Non è vero, che somiglia ad Auschwitz", dice. Perfetto.
Peccato solo che il campo di Auschwitz accolga i suoi visitatori con una trentina di lapidi dove sta scritta in altrettante lingue la frase "Qui giacciono le vittime dell'odio nazista". Ma Fortogna non può essere da meno, e lui stesso, in questa "copia mal riuscita" che porta la Sua firma ha sentito il bisogno di applicare il 14.10.2006 una segnaletica molto simile (ma evitando accuratamente la parola o il concetto di "morti") con una frase assolutamente imbecille e insensata (a mio parere) in 12 lingue. Foto a lato, e tutti i particolari in cronaca (pdf) qui. E adesso come la mettiamo?? Articolo/melassa scritto dallo scriba Roberto Padrin, naturalmente nuovo sindaco 'post-De Cesero'.

AGGIORNAMENTO 2009.

Circonvenzione di incapace?? Mobbing pluriennale riuscito??
Per la nota consuetudine del «Non c'è mai limite al peggio», per aggiungere schifo allo schifo, per incrementare - se ancora possibile - la VERGOGNA, il mafioso De Cesero Pierluigi - poco dopo avermi oscurato il sito www.vajont.org - è riuscito a cooptare (rectius: metterlo definitivamente nel DiDietro) nel 2007 anche la "presidente" del Comitato Sopravvissuti nell'organico della MANGIATOIA "Fondazione". Quella entità perversa e criminogena il cui Presidente appena eletto - sempre Lui - li sfrattò, oltraggiò, denunciò, ricattò e umiliò col fattivo aiuto dell'altrettanto immondo presidente 'kapó' della Assosuperstiti Renato Migotti.
Chiaramente la Coletti nel Sancta sanctorum della mafia non conterà una beata fava, quindi le cose stanno esattamente come prima.
Ma vuoi mettere, mediaticamente, il nuovo alibi??? il "pre$tigio??
Chapeau!!! Ma NON certo alla povera Micaela Coletti. In quanto per tutti quelli che la conoscono, la sua residuale e pericolante dignità se l'è fumata tutta da molto tempo, e precisamente dalla occasione persa della Staffetta, in cui si trovò sulle posizioni CONTRARIE dei suoi fieri avversari. Il colpo finale alla sua credibilità lo ha dato accettando dal mafioso le sue strumentali blandizie, e poi questo ... e sorvolando beata Mente tutto il resto delle angherie patite. In altre (poverissime) parole, il Monumento alla Stupidità - parola di Micaela smemorata! - ha fatto di tutto per aggiudicarselo. Aiutando il bugiardo e rampante giovinastro di una generazione fasulla a truffare e turlupinare - ANCHE grazie a Lei, nuova foglia del Fico - i sinistrati aquilani. Ma tant'è.
Chissà se di tutto questo è a corrente, e nel caso, che cosa ne pensa ("se" ne pensa, di tanta merda) il povero - ex amico??? ex vice-presidente?? - Gino Mazzorana...
(Una prece)

Tiziano Dal Farra, Udine

 
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Nota*: = i vandali da tenere a bada colle telecamere - nell'accezione concreta e innovativa di questo Comune (lo dimostrano i giornali che conservo e che pian piano col tempo appariranno qui) sono i Sopravvissuti o i visitatori che cercano di recuperare dignità ai loro morti anche con la semplice deposizione di un fiore, opzione NON prevista, come nemmeno le panchine o i bagni, o i cassonetti, in sede di progetto.
Queste installazioni hanno lo quindi scopo di fare da deterrente a questo tipo di eventi, piu' che ai teppisti cimiteriali comunemente intesi. I ruoli di guardie e ladri, di antivandali - come puo' accadere nei sottogoverni mafiosi che dal dopoStrage pilotano il "Vajont" e le sue conseguenze - sono dunque INVERTITI: a mio parere, i vandali autentici se ne stanno dietro, non davanti alle telecamere. In Comune, o all'ufficio stampa della Fiera, che è poi la stessissima cosa.
Nota**: = la tomba del vescovo Muccin, il PRIMISSIMO intervento effettuato dal sindaco nella "Grande Opera" prima ancora di terminarne la demolizione preventiva, costituisce un falso, in quanto coi tumulati di Fortogna il vescovo ha molto poco a che vedere. Tecnicamente parlando, solo i nomi dei due parroci incisi nel marmo del suo sontuoso tumulo sono parte della STRAGE. Ma le loro spoglie, come detto, stanno ad Agordo. L'unico presente 'fisicamente' - prima della "ristrutturazione" che ha visto il "ritorno" dei resti del parroco ZIO dell'ex sindaco DC BRATTI - è dunque il Mons. Muccin, che visse ancora molto a lungo a Belluno e venne tumulato qui in seguito, in ossequio a un suo desiderio testamentario. Muccin c'entra nulla col disastro o colle vicende precedenti, ma c'entra invece moltissimo col "dopoVajont" e col flusso dei miliardi piovuti qui attorno. Per questo motivo gli amministratori DC longaronesi hanno un grosso debito affaristico (di contiguità elettoral-affaristico-pastorale).

"Vuolsi così colà dove si puote
e piu' non dimandare"
D. Alighieri

«Vi sono due lingue in alto e in basso
e due misure per misurare,
e chi ha viso umano
più non si riconosce.
Ma chi è in basso, in basso è costretto
perchè chi è in alto, in alto rimanga.»
Bertolt Brecht

La polemica comunale conseguente alla richiesta - in se' legittima - dei Sopravvissuti di dotare il Monsignore di un cippo EGUALE agli altri, o in alternativa di TRASLARNE di tre metri il "monumento privato" - se tale doveva restare - all'interno di CASA SUA (la Cappella) fu secondo me rivelatrice delle amministrazioni che in questi anni hanno fatto di tutto per schiacciare - comunque e qualunque fossero - le legittime richieste di chi sopravvisse al disastro e desiderasse per questo MANTENERE (sotto ogni aspetto) la VERA Memoria di cosa fu, ed è tuttora il Vajont.

La soluzione del dettaglio affaristico/simbolico "Muccin" quindi, altro non è che il fiore all'occhiello, la dimostrazione di una destra arrogante, bastarda e bigotta, fortemente radicata nel tessuto sociale della valle e NUTRITA abbondantemente dalla catastrofe. La medesima destra mafiosa e affarista rappresentata nel ventennio fascista e nel dopoguerra dai capi della SADE, e nel terzo millennio dalla Grande Lobby di riferimento dell'attuale amministratore. Un doppio schiaffo, in altri termini, ai Sopravvissuti ed alla Storia, avallato secondo me vigliaccamente anche dal predecessore e 'padrino politico' dell'attuale sindaco. E così è se vi pare.

Tiziano Dal Farra.


  ** (SITO «DE-ALFANIZZATO») **


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«I meccanismi di clientelismo politico che la diga del Vajont contribuisce ad edificare plasmano una costante politica perversa: salvare all'infinito il sistema che li ha prodotti ed eretti. Stanno scritte in questo strato profondo le ragioni dell'insabbiamentodi tutti i processi in cui è stato chiamato a rispondere lo Stato e in cui è in questione l'operato di organismi politico-istituzionali.
Il "disastro del Vajont" inaugura questa deleteria tendenza che avrà nelle stragi impunite degli anni '60, '70 e '80 le sue punte di diamante. Un sistema che, per un riflesso pavloviano, non ammette censura e insabbia sistematicamente la ricerca della verità, non può che decolpevolizzarsi e deresponsabilizzarsi sistematicamente.
Il "caso Vajont", anche per questo, non poteva essere riaperto; e nemmeno poteva tornare in circolo tutta la documentazione scottante sottratta alla discussione pubblica

        •  A. Chiocchi, storico (2003).

«La stragrande maggioranza degli uomini di potere si fa facilmente e regolarmente trascinare dalla sua stupidità a ripetere i crimini dei predecessori e torna a commettere - con tutta disinvoltura - gli stessi erroridel passato.

        •  PROCOPIO (V° sec. d.C).

"Se mai un giorno un solo brandello di queste piccole verità venisse detto da voci consacrate, nelle piazze, nelle assemblee di governo, allora quella voce diventerà rombo, si moltiplicherà, inarrestabile, sempre più in alto fino a nomi impronunziabili... Così i vostri morti avranno sepoltura e la terra fresca della verità coprirà finalmente i loro corpi. Poi si leverà il vento e il contagio della menzogna sparirà." [Parole di Tiresia]

  

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