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Il Gazzettino (ed. di Belluno) Mercoledi 19 Marzo 2008, centro basso in prima pagina

IL CASO

Bratti diffamato on line sul Vajont, udinese condannato

Per la querela presentata dall'ex sindaco di Longarone Gioachino Bratti (nella foto) ieri è stato condannato per diffamazione dal giudice di Udine. Per il procedimento innescato dall'attuale primo cittadino, Pierluigi De Cesero, si aprirà invece il processo fra qualche settimana a Ferrara. A Tiziano Dal Farra, quarantenne udinese di Pagnacco, scrivere di Vajont (del cui comitato sopravvissuti fa parte) non porta bene. Le affermazioni riportate sul suo sito Internet ieri lo hanno fatto condannare per diffamazione a 20 giorni di reclusione, al pagamento delle spese processuali, al risarcimento di 8mila euro di danno morale a Gioachino Bratti, superstite del disastro e attuale presidente dei Bellunesi nel Mondo, e di 4mila euro per Ie spese di parte civile.

Su www.wineathomeit.com Dal Farra aveva pesantemente attaccato Bratti in merito ad un'uscita compiuta in qualità di presidente dell'Abm per il gemellaggio con Urussanga, in eui l'ex sindaco avrebbe «avallato il doppio stupro del suo successore» sulla ristrutturazione del cimitero di Fortogna dove sono seppellite le vittime del Vajont. Non contento, Dal Farra criticava il passato democristiano di Bratti, definendolo «poco cristiano» in un vero e proprio «attacco gratuito», come lo ha definito il Pm chiedendone la condanna a un anno, «avulso dal contesto politico o da tematiche amministrative». Dal Farra fu querelato, (Bratti, così come De Cesero, è seguito dall'avvocato Raffaella Mario dello studio Paniz) e il sito fu oscurato dalla polizia su ordine della Procura.
Fra qualche settimana l'uomo, difeso dall'avvocato Giovanni Arpino, sarà chiamato di nuovo a rispondere in Tribunale, stavolta a Ferrara, per Ie sue affermazioni sul web. Chiuso il primo sito infatti Dal Farra ne aveva aperto un altro (anch'esso oscurato) www. vajont.org. tramite un server ferrarese, in cui aveva continuato ad accanirsi contro gli amministratori longaronesi.

Per questo episodio la querela è firmata dal sindaco De Cesero, che si è sentito diffamato dalle affermazioni del Dal Farra. Il quale se la prende anche con altri personaggi del luogo, dallo scrittore e alpinista Mauro Corona al presidente dei superstiti Renato Migotti.

Simona Pacini


Questo colore indica le BALLE COLOSSALI e gratuitamente DIFFAMATORIE contenute in questa *autentica marchetta* della Pacini, e di cui la pseudogiornalista e il suo giornale prima o poi dovranno rispondermi civilmente e penalmente in tribunale.

Le OPINIONI di SiMona... (1)

A Tiziano Dal Farra, quarantenne udinese di Pagnacco,

I FATTI

Magari fossi quarantenne (foss'anche 'udinese')!
Tiziano Dal Farra (ossia lo scrivente) è un BELLUNESE di 53 anni, nato da emigrati all'estero nel giugno del '57 ed "emigrato" a Udine per motivi affettivi da una quindicina d'anni. Inoltre, sono un testimone oculare del "dopo Vajont": il 9 ottobre 1963 avevo sei anni e vivevo in Borgo Piave, il quartiere bellunese in riva al fiume e gravemente leso. Fin quasi ai trent'anni ho lavorato e viaggiato in valle del Piave/Cadore. E inoltre, nel 1990, ho vissuto per lavoro a Pirago di Longarone per un anno, ed in quel periodo ho lavorato anche ad Erto e adiacenze (infrastrutture sportive).

Le OPINIONI di SiMona... (2)

...scrivere di Vajont (del cui comitato sopravvissuti fa parte) non porta bene.

I FATTI

Perfettamente d'accordo, scrivere del Vajont "non porta bene" a nessuno: e questo senza dubbi dai tempi della Merlin. Ma neanche agli imbecilli che scrivono senza nemmeno sapere di cosa parlano, e che omettono (da 'professionisti'?) di informarsi sul tema di moda (p. es. quei disgraziati di stampa e delle TV che "intervistano" il lazzarone e scrittore analfabeta ertano, e finto superstite/sopravvissuto Mauro Corona).
Lo scrivente NON HA MAI fatto parte di NESSUNISSIMA "Associazione superstiti", né tantomeno del "Comitato Sopravvissuti", né ci ha mai pensato. Innanzitutto perché non ne ho i presupposti minimi di base (io sono di Belluno) e non c'entro nulla, col "Vajont" e MEN CHE MAI coi residenti longaronesi ORIGINALI. Ed infine per dignità personale, non avendo io ASSOLUTAMENTE nulla a che fare/vedere/rivendicare colla strage, se non per il semplice FATTO di essere io un italiano, e sottospecie "BELLUNESE".
Dignità personale (o senso del ridicolo?) che evidentemente difetta al giovinastro Pierluigi De Cesero, che sebbene nato 6 anni dopo il massacro volle iscriversi personalmente e da subito nel Comitato Sopravvissuti della Sig.ra Coletti (nel "registro" del sodalizio è l'iscritto n. 47 dei 150 nominativi circa), per poi finire collo sfrattarlo malamente un paio d'anni dopo. In altri termini, "sfrattando sé stesso"...
Ci ha rimediato un'interrogazione parlamentare, e lo sfratto non ha avuto il fegato di completarlo.
(Tanto, in fondo, a DCP: che mai glie ne frega, del 'Vajont'???)

Le OPINIONI di SiMona... (3)

Su www.wineathomeit.com Dal Farra aveva pesantemente attaccato Bratti in merito ad un'uscita compiuta in qualità di presidente dell'Abm per il gemellaggio con Urussanga, in eui l'ex sindaco avrebbe «avallato il doppio stupro del suo successore» sulla ristrutturazione del cimitero di Fortogna dove sono seppellite le vittime del Vajont.

I FATTI

Su "www.wineathomeit.com" (un sito commerciale che in realtà - come tale - non partì MAI), nato nel dicembre 2001 e messo online dal gennaio del 2002, dal luglio 2003 esisteva una "cartella" la cui URL era "www.wineathomeit.com/vajont2003/indice.html".
In questa "cartella", nei materiali "Vajont" che stavo accumulando, ci fu un giorno
      A) - una pagina dedicata a "L'ultimo regalo alle mafie del Vajont - manovre" in cui semmai "attaccavo pesantemente" la mafia del sindaco De Cesero e che rimandava - per approfondimento - in
      B) - una pagina dedicata a approfondire il personaggio Roberto Padrin, lo scriba ufficiale della Fiera e "naturalmente" delle glorie dei sindaci che la foraggiano, ricambiati, e dunque "sottopagina conseguente" in cui prendevo come ESEMPIO un zucchero$o e $truggente "articolo" del medesimo (una "Urussanga" a caso, insomma).
Per la cronaca, Roberto Padrin diverrà sindaco nel maggio 2009. E quell'anno, ci avevo provato (invano, per impegno CIVILE antimafia) anch'io. Ma questa è un'altra storia...

Si evince chiaramente, dalla attenta lettura letterale *E* consequenziale delle due paginette, che non ce l'avevo quindi colla cariatide Bratti "per il viaggio a Urussanga", ma SOLO per aver egli "avallato il doppio stupro" di De Cesero via ALTRO ARTICOLO/INTERVISTA (questo, a firma di Roberto Bona) apparso sul Gazzettino di Belluno e dove l'infame "San Bratti", che poteva ben risparmiarselo visto che fino ad allora nella querelle del "Cimitero" nessuno lo aveva invitato/citato/interpellato al riguardo arrivava a dare degli "INDEGNI" ai Sopravvissuti e parenti delle Vittime del Vajont, vedere la successiva BALLA - la n. 4 - a sinistra.
Morale (per Bratti): «Excusatio non petita, accusatio manifesta». E sempre per la cronaca, gli STUPRI a verità, storia e Sopravvissuti da parte del giovane De Cesero ammontano a 5 o 6.... Querele dirette (o per interposta persona come QUESTA) incluse.

Le OPINIONI di SiMona... (4)

Non contento, Dal Farra criticava il passato democristiano di Bratti, definendolo «poco cristiano» in un vero e proprio «attacco gratuito», come lo ha definito il Pm chiedendone la condanna a un anno, «avulso dal contesto politico o da tematiche amministrative». Dal Farra fu querelato, (Bratti, così come De Cesero, è seguito dall'avvocato Raffaella Mario dello studio Paniz) e il sito fu oscurato dalla polizia su ordine della Procura.

I FATTI

Il "Wine@Home "fu oscurato" da Bratti (o da Paniz per lui) «TUA SORELLA».

Il "Wine@Homeit.com" (il "fu" sito commerciale) fu oscurato a causa della pubblicazione da parte mia della sentenza di condanna (n° 1693/02 R.A.C.C. Sentenza 3.2.2006 1) dell'agenzia web incaricata della sua (del sito) realizzazione e che tentò di TRUFFARCI. Punto.
(Ma che conteneva da tempo una cartella "Vajont" clone, quella originale)

E questo, che c'entra mai - o Pacini - con Paniz????
Singolare, e decisamente penoso, che lo Studio Paniz si debba abbassare a piegare fatti e verità documentali - via una marchettara - a favore dei propri "datori di lavoro" e sodali. E il "non contento, etc" di questa poveretta lo ritengo particolarmente vigliacco, offensivo e calunnioso: agli occhi dei lettori - mediamente IGNORANTI di storia in genere, e di "dopoVajont", e dei SUOI DELINQUENTI IN PARTICOLARE - grazie a questa pennivendola sembra che io sia uno squilibrato (o peggio) che improvvisamente, e senza alcun motivo, da un bel giorno in poi passa il suo tempo - "non contento" nemmeno dopo le sanzioni ricevute - a infamare dei santi innocenti (o presunti TALI). Se così fosse, chiederei io per primo di essere ricoverato. Ma andiamo oltre.

Sul "passato democristiano" di Bratti: nella storia d'Italia repubblicana, e almeno fino a Tangentopoli, non c'è stato NESSUN ALTRO PARTITO "POLITICO" così FARCITO e INFLUENZATO da DELINQUENTI (privati & pubblici), exFASCISTI (o fascisti NON DICHIARATI, come Giovanni Leone), ed approfittatori vari come la "fu DC" di Moro e De Gasperi e dei Bratti vari. Oggi, la stessa "delinquescenza" e gli stessi personaggi BIGOTTI e AFFARISTI, o i loro eredi (di sangue e/o di area politica) si ritrovano PUNTUALI nei "partiti" che hanno sostituito FORMALMENTE la medesima classe "dirigente".
Questo, fondamentalmente, COSTITUISCE la c.d. «anomalia italiana», quella che stupisce puntualmente gli stranieri che si occupano di Italia e di certune sue "notizie". Studiare il "Vajont" e le sue propaggini - anche se magari "porta male" - serve a capire molte cose italiane, e la levatura di taluni personaggi squallidi che la parassitano - nel senso che "usano ed abusano degli italiani" - a vario titolo da almeno 80 anni.
Ogni riferimento a personaggi citati in questa pagina è puramente intenzionale.

Le OPINIONI di SiMona... (5)

Fra qualche settimana l'uomo, difeso dall'avvocato Giovanni Arpino, sarà chiamato di nuovo a rispondere in Tribunale, stavolta a Ferrara, per le sue affermazioni sul web.

I FATTI

Sarebbe bastata una telefonata di conferma (cosa che i giornalisti veri, o semplicemente CORRETTI fanno), e non essere totalmente analfabeti (o utili idioti) per poter leggersi gli atti e evitare una figura da imbecille.

NON da "Giovanni" (che non esiste), ma da "STEFANO Arpino".

Le OPINIONI di SiMona... (6)

Chiuso il primo sito infatti Dal Farra ne aveva aperto un altro (anch'esso oscurato) www. vajont.org.

I FATTI

E ri-dagli allo squilibrato (o delinquente recidivo, IO)
- www.wineathomeiteccetera = pubblicato nel 2002, sequestrato nel 2006 (dall'avvocato di un mafioso UDINESE)
- www.vajont.org = pubblicato il 03 Maggio 2007, sequestrato (dall'avvocato di un mafioso LONGARONESE) il 24 settembre di quell'anno (provv. emesso il 20/09/2007).
I due siti - sullo stesso server, UDINESE! - hanno convissuto PER MESI E MESI assieme CONTEMPORANEAMENTE e coi medesimi contenuti "Vajont". Si chiama in gergo "mirroring" recursivo. Ed anche DOPO i sequestri (tecnicamente) fino al dicembre 2007, quando scadde il contratto col fornitore. Altro che "Chiuso il primo sito infatti Dal Farra ne aveva aperto un altro (anch'esso oscurato) www. vajont.org."

Le OPINIONI di SiMona... (7)

... Dal Farra ne aveva aperto un altro (anch'esso oscurato) www. vajont.org. tramite un server ferrarese, in cui aveva continuato ad accanirsi contro gli amministratori longaronesi.

I FATTI

Dire che è un'ignorante (chi scrive certe cazzate) significa offendere gli IGNORANTI (coloro che ignorano).
No, questa non è ignoranza, questa è imbecillità, totale. Quella di chi non legge le querele, ma ascolta solo la campana dei querelanti (anche se farabutti, o forse proprio per quello).
L'unico server "ferrarese" in tutta questa storia è quello che fa "girare" i siti del Comune di Longarone. Quello, per capirci, dove funzionava il "Forum", a suo tempo debitamente oscurato dal Comune, dedicato al "popolo del Vajont", gli aficionados.
Nulla quindi, ma PROPRIO NULLA, che leghi il sottoscritto_ed_i_siti_che_gestivo con FERRARA. Ma questa balla serve solo a creare confusione, e a consolidare, a forza di balle reiterate, la tesi dello squilibrato (o peggio).
La presunta giornalista dovrà spiegare, ma prima che a me a un giudice terzo, cosa intendeva dire. Ma soprattutto il "perché".

Le OPINIONI di SiMona... (8)

... in cui aveva continuato ad accanirsi contro gli amministratori longaronesi. Per questo episodio la querela è firmata dal sindaco De Cesero, che si è sentito diffamato dalle affermazioni del Dal Farra. Il quale se la prende anche con altri personaggi del luogo, dallo scrittore e alpinista Mauro Corona al presidente dei superstiti Renato Migotti.

I FATTI

(Ed infatti nessun altro degli "offesi", tranne i due "amministratori", ha avuto la decenza di querelarmi, nonostante le pressioni e le lusinghe in questo senso della coppia De Cesero-Paniz)
Querele dagli "amministratori longaronesi":
De Cesero Pierluigi - (1) 18/11/2004, poi "integrata" il 30/12/2004 e infine l'08/06/2007.
Questa querela è rimbalzata per due anni e mezzo tra quattro (4) diverse Procure

GIUDICA tu



Per chi ama leggere.....

Dal libro "Vajont - L'onda lunga. 45 anni di scandali e tragedia " di Lucia Vastano, Ponte alle Grazie, maggio 2008:

«Stavo chiedendo a Reolon se lui sarebbe stato al nostro fianco nella raccolta delle firme da portare al Quirinale con la richlesta delle scuse formali da parte del presidente delta Repubblica alle vittime del Vajont (ne parleremo più avanti). Reolon disse che sì, sarebbe stato con noi, ma di non dare troppo spazio alia sua adesione perché altrimenti De Cesero «avrebbe chiuso la borsa». Eccola qui dunque la domanda. Non è che per caso il sindaco di Longarone ricopre troppe cariche e ha troppo potere? Oltre che primo cittadino di Longarone è infatti presidente della Fondazione Vajont, presidente del CONIB, il Consorzio nuclei di industrializzazione del Bellunese (di cui sono stati presidenti numerose personalità della zona, come il suo fondatore, l'onorevole Gianfranco Orsini), consigliere provinciale di minoranza a Belluno, nella segreteria dell'UDC di Belluno, e locatore, in quanto sindaco, della struttura di Longarone Fiere e della Fondazione che presiede.

Nel CONIB confluivano i finanziamenti previsti dalla legge Vajont (argomento trattato nel prossimo capitolo). Questo archivio, che dovrebbe essere pubblico, è risultato inaccessibile allo studioso Maurizio Reberschak, già professore di Storia contemporanea nelle università di Padova e Venezia e autore del libro "Il Grande Vajont" (Cierre Edizioni, 2003).
Si legge infatti alla pagina 279: «Inspiegabile poi risulta l'inaccessibilità agli archivi del CONIB ([...] in fase di liquidazione) - attualmente depositati nel Comune di Longarone - e del NIP (Nucleo di industrializzazione in provincia di Pordenone, ancora attivo con sede a Maniago) [anche di questo ente è stato presidente Orsini] i due organismi preposti all'incanalamento dei finanziamenti pubblici e alle scelte degli insediamenti industriali nelle rispettive aree di competenza».

Va detto che Pierluigi De Cesero è nato nel 1969. Sicuramente a lui non si possono ascrivere interessi personali diretti che abbiano motivato la scelta di rendere difficoltoso [veramente Reberschak scrive che gli è stato IMPOSSIBILE, e non "difficoltoso", nota di Dal Farra Tiziano] l'accesso alle documentazioni da parte di Reberschak. La mia domanda non riguarda la persona di De Cesero. La politica non è mai qualcosa di personale. Ma sull'accavallarsi delle cariche mi sembra doveroso soffermarsi a riflettere. Già Giampaolo Pansa in un articolo sul Corriere della Sera scritto in occasione del decimo anniversario del Vajont buttava là un'accusa molto precisa riportando un'intervista «ad un funzionario dello Stato» che gli confidò:

«E' quasi come in Sicilia, mi creda; a Longarone si configurano gli elementi tipici della mafia. Non è questione di partito A o B; c'è un determinato giro fatto di poche persone all'interno del quale non entra nessuno. Il potere è in mano a costoro, cinque o sei persone a Longarone, e poi qualche diramazione fuori, cioè altre persone nei posti giusti, perché un sistema del genere non può sopravvivere se non c'è corruzione».
Nel corso della mia inchiesta, diverse persone mi hanno più volte ripetuto, spiegandomi il motivo delle mie difficoltà, che difficilmente avrei trovato persone disposte a parlare, perché «di quello che avveniva o era avvenuto nel bellunese non doveva uscire neanche l'eco». Gli echi si smorzano con tante dighe di omertà.

E' giusto che a negare l'accesso a documenti che potrebbero chiarire il ruolo del CONIB nella gestione dei risarcimenti debba essere, nella sua qualità di presidente, colui che è anche il sindaco di Longarone? E' giusto che a tutelare la memoria del Vajont, come presidente della «Fondazione Vajont», vi sia la stessa persona?
Non è legittimo chiedersi se la stessa persona possa avere l'interesse obiettivo che spariscano le tracce di vantaggi quantomeno sospetti (come si spiegherà successivamente, vi furono anche atti illeciti e irregolari nell'acquisizione delle licenze e dei finanziamenti pubblici da parte di alcune aziende)? [Tra le quali quella del suocero, nata nel 2003, che De Cesero attualmente presiede, nota di Dal Farra Tiziano]
E' sbagliato preoccuparsi che dalla storia del «dopo Vajont», una volta che saranno morti tutti i testimoni diretti, o sparite le documentazioni scomode, vengano rimossi gli episodi poco edificanti di cui si resero responsabili imprenditori e amministratori locali?

Pierluigi De Cesero«Le cose da te scritte sono vere, ma non sono tutta la verità» mi hanno ripetuto più volte De Cesero e altri. Nessuno può avere la pretesa, specialmente in un articolo o in un libro, di dire tutta la verità. Per questo è giusto che a scrivere la memoria del Vajont siano più voci possibili.
Non una meno.

====================

(omissis, leggersi il resto del libro!!)

"Va detto che Pierluigi De Cesero è nato nel 1969. Sicuramente a lui non si possono ascrivere interessi personali diretti che abbiano motivato la scelta di rendere difficoltoso l'accesso alle documentazioni da parte di Reberschak.", scrive la Vastano.

Peccato solo che si sbagli: De Cesero Pierluigi è divenuto - DOPO essere stato eletto sindaco - "IL" genero nonché UN dipendente di un BANCAROTTIERE del Vajont. Certo quindi che ne ha, e a bizzeffe, di motivi e di INTERESSI (diretti e indiretti, suoi e di parecchi altri) da coprire. Ed è stato eletto (anche) per questo tipo di 'lavoretti'.

Aiuta a capire perlomeno il "perché" mi abbia querelato....

e adesso, CHI DIFFAMA CHI ???

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23 dicembre 2009: BUONE FESTE, Signor De Cesero!!!



Falso ideologico De Cesero Pierluigi

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