A volte ritornano ....

29 Ottobre 2003

Marco Paolini racconta...
(Clicca per accedere a alcune foto che ho tratto dal DVD)

L'auspicio di Marco Paolini, 9 ottobre 1997

Clicca sull'immagine per vedere in Quick Time gli ultimi attimi del monologo. Oppure scaricalo sul disco cliccando QUI (160x90, 1,6 MB, 1'19")
L'assenza della "canzone" che Paolini sottolineava nel '97 è stata poi colmata nel 2006 da «Heavenly Lane», da A. Parisi e da Marino Baldissera.

 

Rivisto l'altra sera, su Rai Tre, "Vajont" di Marco Paolini. Rimasto di nuovo sbalordito e commosso dalla potenza rituale di uno spettacolo che è anche cerimonia funebre, denuncia civile, solenne ricomposizione - davanti all'attore celebrante - di una comunità massacrata, i vivi con i morti, i giovani con i vecchi. Spettacolo per il popolo, si sarebbe detto una volta...
Non era 'televisione', quello che guardavo, ma era in televisione che lo stavo guardando.
Perfino la mediocre cornice dell'elettrodomestico, di solito rigonfio di fesserie, aveva la nobiltà di un palcoscenico o di un altare, con "Vajont"dentro.
Detto che di "Vajont" e di Paolini ne arriva uno ogni dieci anni, quando va bene, mi sono chiesto perchè dev'essere così scontato, ormai, che niente di alto, di intenso, di importante possa uscire dal televisore di casa.
Il successo di "Vajont" - a parte i meriti intrinseci dello spettacolo - dipese anche dall'incredulità entusiasta del pubblico di fronte a un televisore che non vomitava trucchetti e mediocrità ma arte e verità.

MICHELE SERRA, box "L'AMACA", pag. 16,
"La Repubblica", 27/10 2003

  

Una strage annunciata nell'Italia degli anni del boom economico.
Marco Paolini rievoca in diretta TV il disastro del Vajont la notte del 9 ottobre, ACCANTO alla diga del Vajont.

Giù il cappello

0 "Un uomo solo al comando"... dell'emozione.

Sinteticamente, e accostando per un attimo Paolini alle emozioni popolari in bianco e nero di trasmissioni TV d'altri tempi, sento di poterla definire così la performance che l'attore bellunese ha svolto da solo nella cornice della stessa diga, in uno straordinario anniversario in diretta TV la sera del 9 ottobre 1997.

Coi soli strumenti di una sveglia, la voce, un testo teatrale e una lavagna inchiodo' per tre ore allo schermo un'Italia attonita e per la maggior parte ignara, distratta o semplicemente disinformata per motivi di età sui soprusi, le bassezze, gli eventi storici e politici locali culminati nell'onda criminale del '63.

Grazie a questo inaspettato evento mediatico, agganciato ai luoghi e sincronizzato agli stessi minuti di quella stessa sera qualunque di 34 anni prima, la coscienza civile di cosa implicò e significa tuttora il disastro del Vajont si e' finalmente diffusa come un pugno nello stomaco, con un impatto emozionale inaudito. Io che vidi le conseguenze del disastro il giorno dopo, da bambino, mi commossi profondamente. E con me, ne sono certo, una moltitudine d'altri della mia generazione. Evento nell'evento: la trasmissione e Paolini, poggiandosi l'una all'altro, riscattarono nell'arco di un paio d'ore indimenticabili il vero spirito e la funzione dello strumento 'Servizio Pubblico RAI TV' diffondendo (perdio!) arte, cultura e informazione, seppur tragiche. Altro che 'intrattenimento'.

Per quanto riguarda gli aspetti umani e civili della tragedia, l'opera di Paolini e Vacis è e rappresenta a mio modo di vedere LA pietra di paragone per tutte le rievocazioni, film, ricostruzioni, celebrazioni passate o future sull'argomento Vajont. E non solo.

Tina Merlin

Tina Merlin.

La giornalista di Belluno che da anni scriveva sull'Unità cose scomode sulla diga e sulla SADE (l'ente elettrico proprietario della diga). Nel 1960 venne denunciata per 'turbamento dell'ordine pubblico e diffusione di notizie false e tendenziose' e subì un processo, il cui esito raccontò a tragedia avvenuta: "I giudici mi assolsero con formula piena. Anzi, sentenziarono che quello che avevo scritto era la verità e che il pericolo quindi esisteva".

Ma cosa sapeva, Tina Merlin?

Lo dichiarò ancora una volta, il 10 novembre 1963, in un'intervista alla televisione francese. Ma lo Stato italiano non diede mai l'autorizzazione per la messa in onda. Solo in seguito ad una campagna anticensura della stampa francese, l'intervista venne trasmessa, anche se solo una volta, e in Francia.

Racconta la Merlin "I cittadini dei paesi vicini erano convinti che se avessero costruito la diga sarebbero stati in pericolo, ... i contadini lo sapevano bene che quello era terreno franoso, ed un geologo da loro contattato aveva dichiarato che sarebbe stata pura follia costruire un bacino idroelettrico in quella località".

Il migliore monumento artistico e umano (e purtroppo ce n'è stato il bisogno) ed anche la miglior dedica o epitaffio che questo genocidio annunciato potesse mai avere. Comunque la si valuti, una pietra miliare, un capolavoro. Non punto d'arrivo, ma di partenza e di riflessione: una riflessione permanente che non si puo' eludere, risalendo dall'orrore in cui Marco seppe immergere ogni spettatore mentre l'orologio alle sue spalle segnava il momento fatale.
Milioni di telespettatori il 9 ottobre 1997 se ne andarono a letto turbati e in qualche misura diversi.

Per quanto mi riguarda, dal giorno seguente a quella serata tutto l'interesse, la richiesta d'informazione, le vendite e le ristampe dei libri sul Vajont - da Tina Merlin in poi - io le attribuisco tranquillamente a Paolini Marco, classe 1956, teatrante nomade belumàt.
Piu' di questo, potrete avere solo i documenti degli archivi, la memoria dei sopravvissuti o un impegno personale sui libri.

Fui dunque felice di trovare in edicola, alcuni mesi dopo la trasmissione, la versione VHS di ELLEU, composta da un cofanetto con videocassetta + un libretto con la storia del progetto teatrale. Ho composto in seguito una pagina colla recensione e i dati di quella in DVD. Ho acquistato anche questa versione, perche' il formato DVD non teme il degrado del tempo che puo' affliggere le videocassette, gli ormai superati videoregistratori VHS oppure un'effimera e saltuaria 'memorià televisiva.

A titolo personale, incoraggio alla ricerca di quest'opera e alla riflessione sui moniti che ci hanno lasciato Merlin, Passi e Canestrini (vedi indice).
Nessuno mai, nemmeno Paolini stesso, dopo quel precedente del '97 saprà o potrà fare di meglio in termini d'impatto.
Affermo e penso realmente che questa orazione civile non possa e debba mancare - al di là di ogni altra considerazione - nelle case (e nelle Scuole, perche' no?) in cui la parola "dignità" trovi persone ancora in grado di attribuirle un valore, un suono, un senso.

A proposito di Scuole, perchè non pensare a livello locale e sulla falsariga dell'ora di religione a spazi intitolati magari "Ore di Longarone"? Dei miei tempi ricordo le ore settimanali di "Educazione Civica". C'è dell'incredibile ignoranza** che emerge tuttora sul tema. Nel 'Forum' del sito longaronese www.vajont.net appaiono di tanto in tanto quesiti e opinioni per me inaccettabili e grotteschi. Credo che non sarebbe davvero un tempo sprecato quello dedicato a un'analisi e rilettura ragionata in aula dei testi di Merlin, Passi e Canestrini, magari previe visioni collettive del monologo. Dando modo agli studenti dalle medie in poi di poter discernere in prima persona gli infami meccanismi, i giochi di potere tuttora vivi e vitali che furono alla base di questa e altre tragedie artificiali. Discutendoli e elaborandoli coi rispettivi docenti e genitori, così da poterli riconoscere e affibbiar loro un NOME, una categoria quando riappaiono camuffati ma fedeli a se stessi nella vita dei nostri giorni.
Ottimi esempi in questo senso - gestiti da studenti e coadiuvati da docenti - ci sono da tempo. Sarebbe chiedere troppo?
      Tiziano Dal Farra

(**= ignoranza che intendo nel senso neutro, non polemico. Certamente non meno penoso e scoraggiante)


MARKETING consapevole

Se la tua libreria ne è sprovvista, puoi scrivere cliccando qui a info@elleu.com per avere informazioni.

O clicca sulle immagini di Paolini per andare al catalogo di www.ELLEU.com, dove è possibile anche l'acquisto online delle 2 versioni, VHS e DVD rom, che dovrebbero comunque essere reperibili nelle migliori librerie della tua città.

Vajont Tracce di Marco Paolini sul web http://www.marcopaolini.it/

Qui in foto cofanetto DVD del suo lavoro più conosciuto.

La vecchia versione in VHS contiene il "Quaderno del Vajont", un libretto fuori commercio con tutto quel che sta "prima" e quello che sta "dietro" la rappresentazione raccontato, attraverso Marco, da Oliviero Ponte di Pino sotto forma di intervista. Contiene molti "appunti di viaggio", estremamente interessanti.

Lo spettacolo teatrale chiamato "9 Ottobre1963" debuttò a Mirano (Venezia) il 17 maggio 1994.
- Nel 1995 vinse il premio speciale UBU come "miglior lavoro di impegno teatrale politico".
- Nel 1996, il premio artistico IDI per la miglior novità teatrale italiana.
- Vincitore inoltre dell'Oscar televisivo 1997 come 'miglior spettacolo mandato in onda'.
- C'è stato un secondo passaggio "replica" in TV - stavolta su Rai TRE, sei anni dopo - in data 27/10 2003, nell'anniversario del quarantennale.

locandina

A lato, la locandina del film di Martinelli del 2001, la pellicola premiata in seguito con una "Grolla d'oro".
Senza voler sminuire l'impegno dello staff di attori, l'opera 'liberamente trattà non mi ha generato particolari emozioni. In compenso leggevo che è costato, a spanne, 17 miliardi e mezzo piu' della serata TV (non virtuale) con Paolini. Sotto il profilo 'artistico e/o documentale' della pellicola, arditamente definita da giornali e marketing 'un kolossal', a mio parere come spessore artistico siamo distanti anni luce - e malgrado i mezzi tecnologici messi in campo, lo si nota - da un Pietro Germi, un Gillo Pontecorvo, un Luigi Comencini. Mah. Chi ha potuto vedere entrambi le interpretazioni di questa esemplare vicenda Italiana, puo' elaborare un giudizio da sè. Devo confessare che non ho mai incontrato o seguito troppo sulla stampa il personaggio Martinelli. Quello che so e che ho letto, e poi visto non mi lascia nulla: l'obiettivo finale era di farsi una patente come regista e 'animà del film. Le offerte che qualche spostato gli allunga per poterlo esibire come fenomeno a una 'conferenzà o (peggio) 'commemorazione', sono una logica conseguenza delle moderne mentalità. E che dire? Beati loro.

In sostanza, con una mera operazione commerciale si è riusciti a prendere sei/sette piccioni con una fava. Sono gli effetti speciali napoletani Dyte, il vero perno su cui ruotano pellicola e business, il tema trainante del battage pubblicitario. La vicenda autentica del Vajont appare ai miei occhi del tutto marginale e strumentale. Trovo decisamente esagerato per il produttore (toh, lui!) appropriarsene per farci un megafumettone fiction: coraggioso spot di uno spot (autospot). Spruzzi digitali, macerie, sedie a dondolo e Bocelli potevano essere frullati altrettanto efficacemente in una storia tipo "Mosè e l'attraversamento del Mar Rosso", oppure "Indiana Jones Vs. Alien nel bacino del Niagara". Ma c'erano i botteghini e gli scaffali dei blockbuster da riempire, e peraltro Paolini e Corona gli hanno spianato la strada per anni, pasturandogli il pubblico dei multisala virtualmente 'aggratis'. Sagace.
Da allora (fatto il film, cioè), mi immagino che viva di rendita (metaforica e non). Svanito. Amen.

La mia valutazione è questa: Paolini,"10 e lode", applausi (in piedi, e giu' il cappello). Martinelli, "6 meno", e vai coi consigli per gli acquisti. Un ragionato ringraziamento a entrambi per aver interpretato - dunque toccato, dissepolto, gridato - un tema ancora e per diversi aspetti attualissimo.

Tiziano Dal Farra, in Udine.


Di Marco, che saluto, ho raccolto alcune tracce teatrali del DOPO Vajont, compresi alcuni files mp3 audio. La storica serata del '97 gli ha dato la notorietà "di massa", e giustamente, ma rischiando di restringerne le gesta nell'immaginario collettivo a questo unico episodio, sorvolando il 'primà e il 'dopo'.
Vorrei solo far notare, insomma, che l'equazione Paolini=Vajont (o viceversa) è in fondo stupida e riduttiva, una croce, una lapide.
Oltre a svariati altri lavori, ha sfornato di recente un cofanetto per Einaudi (2 DVD, con libretto) contenente 5 monologhi interpretati in TV a Report di Rai 3. Maggiori informazioni sul suo sito (e in libreria).

Ho qui conservato un articolo (di Repubblica) che ne descrive (Novembre 2004) l'ultimo lavoro, "Il sergente"


Molla le fiction TV e passa un po' di tempo su: http://www.sopravvissutivajont.org

Una memoria e un impegno civile, per WWW.VAJONT.ORG

"TEMPUS VALET, VOLAT, VELAT "

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