In cima a tutto (permettete) metto il vero "inno nazionale" italiano, di T.A.Z. Burroughs (strano nome che foneticamente, agli indigeni suonerebbe all'incirca: "Te sboro"). Il testo della prima parte, è stato premiato poco dopo che l'ho scoperto in un concorso di poesia dialettale veneta in quel di S. Donà di Piave (Venezia). Qui la pagina dedicata. E qui una recensione *ragionata*. Per chi scrive, un *capo lavoro*. Arte povera, essenziale; ma efficace, come tutte le cose *vere*.
2009: scarica/ascolta l'ultima "canzone Vajont" ad oggi uscita e disponibile.
Si tratta di "Greedy Blade" dal riuscitissimo CD di esordio "The Phoenix" del nuovo gruppo genovese 'metal' "MasterCastle"(che troverai qui e che ringrazio) brano che trovi qui in formato '.mp3' (7,3 mb) o in formato QT Apple qui (3,9 mb).
Se non hai già a bordo il player QuickTime multimediale, puoi scaricarlo da qui gratuitamente.
Clicca sulla foto per andare sul sito di MasterCastle. Qui il testo.
"Non esiste, una canzone per il Vajont. Il vostro silenzio, ... è quella canzone.". Marco Paolini, 9 ottobre 1997.
Clicca sull'immagine per vedere subito il breve filmato di Paolini in formato Quick Time in un'altra finestra. Oppure vedilo in versione Youtube (con altre info) cliccando QUI (160x90, 1,6 MB, 1'19")
Altra opzione (2009): guarda e ascolta qui sotto un filmato "fatto al volo" che accompagnava la staffetta "Voglio le SCUSE per il Vajont" del 2007.
la CANZONE del VAJONT
- del gruppo rock udinese Heavenly Lane -
Testo: Sandro Gallina
Musica: Sandro, Andrea, Massimo & Matteo
« Quante vite spezzate, in una valle ricca di semplicità... Quante storie finite, le farfalle sparite.
Una notte, un ricordo, una frana sul mondo... L'onda scende impetuosa, senza chiedere scusa.
Ma la gente non sa, quanto male farà, cosa succederà, quando sai che non puoi più scappare...
A-iutami, non posso più respirare, sto sprofondando quassù, soltanto il fango sa cancellare, piangere, ricominciare.
Del tremendo frastuono, non rimane che un suono di un silenzio che sale, in un paesaggio spettrale.
Una madre che piange, un anziano che prega, sotto i raggi di luna non ritrovo chi c'era.
Ma ora il tempo saprà dire la verità, e un ricordo sarà, come riabbracciarvi tutti, ancora!
A-iutami, non posso più respirare, sto sprofondando quassù, soltanto il fango sa cancellare, piangere, ricominciare.
A-iutami, per non dimenticare, MAI PIU'.
»
Registrato presso lo Studio Creativa (Udine) - con la collaborazione di Sonia, dei Casuals
A) Per tutti i files multimediali di questo sito propongo il player gratuito QuickTime di Apple che puoi scaricare qui. Se usi un PC Windows controlla prima di possedere a bordo questa applicazione: solo i PC più recenti ce l'hanno di serie, e nemmeno tutti (dipende dalla marca: è, appunto, un software "serio"). Se ne fossi sprovvisto, scaricalo e installa usando il link sopraindicato.
B) Fatto questo, ascolta e scarica «Vajont» gratuitamente cliccando qui (stereo, AAC, 1,3 MB).
[Qui invece «Vajont» in formato «.aiff» originale: VajontCanzone.aiff, se vuoi masterizzarlo in casa. E' indicato se disponi di linee veloci/ADSL: sono 44,1 MB!!]
Qui troverai l'intero mio archivio documentale Vajont, al cui interno troverai altri files audio e diversi video del Vajont.
COMMENTO:
Dai risultati delle mie ricerche, certamente la cosa più bella in senso umano e civile e nata spontaneamente, dal basso, nella storia del «Vajont» dopo il monologo di Paolini, e la raccolta di firme di «Cittadini per la Memoria». Anzi, è la colonna sonora più azzeccata, a giudizio dello scrivente, per sostenere e far sapere della raccolta di firme e la «staffetta in solidarietà 2007» per la Memoria di questa strage italiana. Iniziative che troverai descritte cliccando sul tasto qui sotto:
Massimo, Sandro, Matteo e Andrea in concerto - (Conoscili) - (Vai al loro sito web)
Dopo anni di studi tengo a sottolineare che questo brano costituisce un precedente assolutamente unico, nella storia del Vajont, e cioè di una canzone espressamente e fortemente dedicata. Realizza l'auspicio fatto da Paolini nel '97. Ringrazio pertanto il bravo Alberto Zeppieri che mi ha dato modo di conoscerla e naturalmente di incontrare i ragazzi del gruppo. Puoi leggere qui la loro STORIA... e del premio musicale che questa canzone ha vinto a Udine: clicca sulla foto dell'articolo.
NOTA BENE: Se nel tuo piccolo davvero volessi aiutare a diffondere la Memoria del Vajont attraverso l'impegno civile di questi ragazzi, per favore stampa e lascia esposta nei locali che frequenti (scuole, associazioni, bar, ritrovi) questa apposita pagina. Per favore, segnala questo brano (dài il link) alla tua radio/giornale preferiti! Grazie!
A margine: da un paio d'anni, avevo tentato di sollecitare ad alcuni cantautori - per citarne solo uno, Enrico Ruggeri - una vera composizione ex-novo suggerendo il tema di questa vicenda italiana infinita, senza peraltro ottenere alcuna risposta da nessuno (ok, lo so, ci sono sempre "altre priorità"...) E che io sappia, oltre ad un'altra canzone che ho trovato da poco (di Andrea Parisi, anche questa del 2006) fino ad oggi l'unica canzone che al suo interno avesse citato pur se di striscio il Vajont era questa:
Inverno del cinquantaùn s'à roto l'arsene del Po la piena i campi ga 'lagà cristiani e bestie s'à negà
Aqua
I elicoteri xe rivà e i vivi duri co' le man dai copi le corde i ga vantà e in cielo i se ga rampegà
Aqua
Dai elicoteri in stassion i vivi dopo l'aluvion i parte in Belgio e a Milan ancora sporchi de pantan
Aqua
S'à perso le lagreme nel Po contarle tute no' se pol contar i tosi che xe restà te basta i dei de 'na man
Aqua Aqua Aqua Aqua
Xe 'stà 'na note che 'l Signor ga vudo un palpito de cuor el monte Toc se ga spacà el lago in cielo xe rivà
Aqua L'onda la diga ga saltà e Longarone ga ramassà i gera in leto drio dormir no' s'à salvà gnanca un cussin
Aqua
Entra la Corte in tribunal i morti in pie' s'à alzà la Corte se ga pronuncià: «i xé morti per fatalità»
Aqua
... Sarà i pecati che se fà ... el Padre eterno sarà incassà ma co' 'sto Dio malà de cuor xé sempre i poveri che muor ...
Aqua Aqua Aqua Aqua
Segnalo LA PRIMA CANZONE del Vajont in assoluto: «LA BALLATA di Longarone», di Beppe Chierici.Ringrazio di cuore Marino Baldissera per avermi trovato, contattato e donato la sua composizione "Vajont" che costituisce la sua tesi di laurea. Composizione ispirata dai racconti che di questa immane tragedia gli vennero fatti dal padre Attilio, uno dei numerosi Vigili del Fuoco che prestarono la loro opera dal 10 ottobre al dicembre 1963. E io qui sono contento di poter onorare padre e figlio OGGI, pubblicando questa storia.
E apparentemente "fuori tema", ma come altra canzone tematica di impegno e riscatto civile raggiunta attraverso le mie ricerche attorno a QUESTA strage di MAFIA, mi arriva dai giovani di Locri (che pero' non rispondono alle mie e-mail): «E adesso ammazzateci tutti» 1,3 MB, se scaricata AAC, richiede - come tutti i files multimediali che applico a queste pagine - il player QuickTime.
Esiste anche una canzone "Vajont" del vicentino Federico Marchioro
NOVITà (nel 2007): c'è anche il «progetto musicale Vajont« del toscano Alberto Mattolini in corso d'opera. Clicca sull'immagine per visitare il sito e eventualmente prenotare info sul "prodotto".
Da ultimo in questa pagina, ma forse la mia preferita - sono gusti personali - la «cansón del Vajont» del gruppo rap veneto T.A.Z. Burroughs. Cliccando qui si aprirà la pagina relativa. Buon ascolto.
Ai navigatori. Queste sono tutte pagine "work-in-progress" (modificabili nel tempo) e puo' essere che qualche link a volte non risulti efficiente, soprattutto quelli obsoleti che puntano (puntavano) a dei siti web esterni. Scusate, e eventualmente segnalatemelo indicandomi nella mail la pagina > riga > link fallace.
FESTA EPOssidica. DOPO 50 anni di mafia e di rapine e intimidazioni delle varie Amministrazioni di Longarone [dal dicembre del 1964], si è arrivati a chiamare "per la Memoria" - pagando altri soldi spremuti da e PER questa strage, invece di INVESTIRLI in BORSE di STUDIO semmai - un chiassoso oltraggiante circo rosa di ciclotrafficanti di EPO & varie & eventuali [e questo fino a prova contraria] di cui nessuno "del popolo del Vajont" sentiva la mancanza... La si vive/subisce come nel casertano i clan casalesi che fanno fermare le processioni della madonna a omaggiare i capiclan: questo è l'unico motivo che io trovo, oltre a una mancanza patologica di vergogna e di idee intelligenti, per siffatta "dimostrazione a un'Italia di pecore" di chi comanda 'veramente'. Ma a Longarone sono 50 anni, che si INSEGNA "chi comanda". E i Prefetti e i vescovi di turno si adeguano volentieri a queste FARSE. Come quest'anno fanno ANCHE il signor Vegni e i suoi peones & campeones: "Vegni il tuo Regno" .... poveretto
Fortogna: nella foto qui sotto, il *Giardino delle bestemmie* attuale, un fal$o TOTALE dal 2004: un falso storico, fattuale, e ASSOLUTAMENTE IMMORALE da 3,5 mln di Euro. Un FALSO TOTALE e oggettivo - a cominciare dai FALSI cippi «in marmo di Carrara» - targato *sindaco De Cesero Pierluigi/Comune di Longarone 2004*. Oggi questo farlocco e osceno «Monumento/sacrario» in località S. Martino di Fortogna riproduce fedelmente in pianta e in miniatura, come un parco "Italia" di Viserbella di Rimini, il campo "B" del lager nazista di Auschwitz/Birkenau Chissà cosa ne penserebbe dello scempio irreparabile fatto "in suo nome", Azeglio Ciampi.
Fantastico, no? ed e' la pura verita' verificabile ma se solo ti azzardi a dirlo o far notare le coincidenze, sono guai. $eri. Perché... qui in Italia, e soprattutto in luoghi di metàstasi sociale e interessi inconfessabili e perenni come nella Longarone 'babba' «la Verità si può anche dire. Ma però che non ci sia nessuno che l'ascolti o che la legga! »
Ma tutto deve andare come da copione, in Longar-Corleone. Dal dicembre del 1964 qui è così: lo mise nero su bianco gente colle spalle ben più larghe delle mie, e in tempi non sospetti:
«E' quasi come in Sicilia, mi creda; a Longarone si configurano gli elementi tipici della mafia. Non è questione di partito 'A', o 'B'; c'è un determinato giro fatto di poche persone all'interno del quale non entra nessuno. Il potereè in mano a costoro, cinque o sei persone a Longarone, epoi qualche diramazione fuori, cioè altre persone nei postigiusti, perché un sistema del genere non può sopravviverese non c'è corruzione».
Fonte: Giampaolo Pansa, sul Corriere della Sera del 9 ottobre 1973; sta riportato sul libro della Lucia Vastano. LIBRO CONSIGLIATISSIMO.