N. 14 del registro delibere COPIA

COMUNE Dl LONGARONE

Provincia di Belluno

VERBALE Dl DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Adunanza Straordinaria di 1° convocazione

OGGETTO: Comunicazione del Sindaco in merito all'attività della Fondazione Vajont

ALLEGATO

FONDAZIONE VAJONT 9 OTTOBRE 1963 - onlus

Relazione sull'attività in corso

DATI PATRIMONIALI

QUOTE ASSOCIATIVE

Incassate completamente le quote derivanti dalla destinazione definita nell'accordo di transazione tra Edison S.p.a. e Comune di Longarone, di cui euro 258.228,45 in data 30.04.2004 e 2.324.056,05 in data 13.07.2004, per un totale di 2.582.284,50 = euro, dei quali 2.324.056,05 destinati al Fondo di Riserva determinato dalla dotazione iniziale di denaro.

In data 31.05.2004 è pervenuta la prima quota di adesione della Regione del Veneto, per Euro 125.000,00 =

In data 03.11.2004 è pervenuta la seconda quota di adesione della Regione del Veneto, per Euro 125.000 =

In data 19.07.2004 è pervenuta la prima quota di adesione di Enel Produzione Spa, per Euro 125.000,00 =

In data 09.02.2005 è pervenuta la seconda quota di adesione di Enel Produzione Spa, per Euro 125.000,00 =

In data 13.07.2005 è pervenuta la terza quota di adesione della Regione Veneto, per Euro 125.000,00 =

In data 13.02.2006 è pervenuta la terza quota di adesione di Enel Produzione Spa, per Euro 125.000,00 =

Alla data del 31 dicembre 2006 il Fondo di Riserva ammonta a 3.074.056,00 =

PATRIMONIO

Il Patrimonio di cui al Fondo di Riserva è stato investito in titoli assicurativi nel mese di Agosto 2006, in quattro quote pari ad Euro 650.000,00.= cadauna, presso le Assicurazioni Generali, AXA, RAS e presso la Banca Nazionale del Lavoro, per un totale di Euro 2.600.000,00 =, la cui rendita, la cui rendita al 31 dicembre 2006 è stata rispettivamente, pari al 3,870% - 3,66% - 4,38% - 3,07%, mentre la parte residua del Fondo di Riserva giace sul conto corrente bancario presso la Banca Sella Nord Est Bovio Calderari di Longarone, istituito come da Deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data 1 marzo 2004, dei quali, euro 320.000 investiti in "pronti contro termine" a 3 mesi, al tasso netto del 3,25% netto.

ATTIVITà IN CORSO

Sta per esaurirsi la fase di start up ed entro la fine del 2007 o nei primi mesi del 2008, la Fondazione sarà in grado di autoalimentarsi anche finanziariamente per mezzo di servizi resi per tramite di soggetti convenzionati, all'attività di e-commerce esercitata con il "Portale web" e alle risorse pubblicitarie che la sosterranno attraverso lo stesso "Portale".

Nel mentre stanno per esaurirsi i progetti di ricerca "Disastro del Vajont: conseguenze a lungo termine sulla salute psichica dei sopravvissuti" e "Il disastro del Vajont: ricordo dell'evento traumatico nel tempo e condivisione attraverso le generazioni", per i quali entro la fine del 2007 potremmo disporre dei risultati della ricerca e da lì procedere alla diffusione degli stessi attraverso iniziative divulgative, è stato anche concluso lo studio "Studio per la definizione di un modello idraulico a scala di bacino sul fiume Piave" il cui rapporto finale è stato consegnato alla Fondazione Cariverona, alla fine dell'anno, che ne aveva finanziato la ricerca contribuendo con una erogazione pari a 104.000,00 euro.

Le ricerche di cui sopra, non essendo fine a sé stesse, costituiscono strumenti per dare concretezza e visibilità all'azione della Fondazione e, pertanto, sostenerne gli scopi statutari. Il 2007 sarà caratterizzato dalla trasformazione dell'attività della Fondazione da una fase progettuale e di implementazione ad una attività maggiormente operativa.

Il "Portale" sarà visibile in rete entro la fine del mese di Marzo e costituirà, immediatamente, un riferimento indispensabile per quanti saranno interessati alla attività della fondazione e rappresenterà un efficace strumento di comunicazione. Per il completamento dello stesso dovranno essere indirizzati degli sforzi importanti, in termini di inserimento delle informazioni e della documentazione, affinché possa risultare di livello assoluto e di prospettiva, rispetto a ogni altro sito web che attualmente si occupa del "Vajont".

La maggior attività sarà rappresentata dall'avvio delle iniziative del Centro di ricerca nel campo della difesa dalla catastrofi naturali e dei problemi della Protezione Civile che, dopo la sottoscrizione della convenzione con l'Amministrazione Provinciale, e in attesa della sottoscrizione dell'accordo con il Dipartimento I.M.A.G.E. dell'Università degli Studi di Padova.

A ciò si aggiunge la trattativa con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la cui definizione apporterebbe al Centro una articolazione operativa ancora più ampia e di ulteriore dinamicità. Le attività del Centro si rivolgeranno, in modo particolare, alle amministrazioni civiche, alle istituzioni pubbliche e a quei soggetti privati che esercitano attività connesse con la gestione e l'uso del territorio.

Nella fase di avvio verranno svolte, principalmente, le seguenti attività:

- realizzazione di modelli di analisi e verifiche previsionali del trasporto solido del fiume Piave, con la possibilita di ripetizione dei modelli in altri ambiti fluviali;

- realizzazione di codici software per la produzione di mappe spazializzate di equivalente in acqua del manto nevoso nel bacino del Piave, ai fine di un più razionale utilizzo delle acque per fini energetici;

- predisposizione di "Piani di rischio" e loro gestione, anche in collaborazione con la Sezione Irpi del CNR di Padova, entro i quali si potranno definire dei progetti di studio a favore degli Enti Locali che avranno interesse a definire il rischio idrogeologico dei loro territori in funzione della predisposizione dei Piani Regolatori;

- Implementazione del modello matematico a scala di bacino del sistema idrografico del Piave, realizzato nel corso del 2006 e sperimentazione delle propria efficacia in altri ambiti fluviali;

- Accoglimento stages studenti universitari impegnati nella realizzazione di test indirizzate dal Dipartimento I.M.A.G.E. dell'Università degli Studi di Padova;

- Strutturazione di un laboratorio informatico accessibile a quanti interessati alle dinamiche idrografiche del fiume Piave.

Il Centro si rende oltremodo necessario perché i problemi della Difesa del Suolo e conseguentemente della Protezione Civile, in caso di calamità, sono di cruciale importanza per territori urbanizzati gravemente esposti ai fenomeni di piena e al pericolo di inondazione. Tanto più questi problemi sono importanti nei territori montani dove la formazione delle piene e la presenza di fenomeni impulsivi di trasporto di massa sono caratterizzate da tempi di evoluzione relativamente brevi e la loro propagazione verso fondovalle comporta, in caso di insufficienza delle difese, danni ingenti e, talvolta, anche lutti per le popolazioni colpite.

Questi problemi, infatti, nonostante la loro rilevanza sociale, non ricevono ancora nel nostro Paese la dovuta attenzione. Mancano in particolare centri di ricerca che siano specificatamente orientati su questi argomenti e siano in grado di fornire il necessario supporto conoscitivo sia per sviluppare una ragionata e corretta pianificazione territoriale, sia per mettere in essere un ben organizzata risposta nelle fasi concitate di gestione dell'emergenza.
Per lo studio e la prevenzione di tali problemi nel passato recente sono stati sviluppati strumenti molto avanzati, quali:

a) accurati modelli matematici e numerici per applicazioni di grande e grandissima scala;

b) osservazioni in remoto di campi distribuiti nello spazio e nel tempo con sensori di ultima generazione;

c) sistemi informatici per il riconoscimento automatico delle proprieta a terra di grandezze distribuite nello spazio;

d) sistemi informativi geografici di ultima generazione;

e) sistemi di rilevamento in tempo reale costituiti da reti di misura distribuite sul territorio, insieme a sistemi geostatistici che consentono una effettiva distribuzione spaziale delle osservazioni.

Si tratta di strumenti che rendono concreta la possibilità da una parte di supportare una corretta pianificazione territoriale, dall'altra di prevedere con sufficiente anticipo temporale e dettaglio spaziale eventi estremi. E' questo il caso, ad esempio, della previsione delle piene fluviali in tempo reale per la quale la capacità di previsione dei campi di precipitazione a terra già oggi consente una ragionevole approssimazione degli eventi di piena (almeno per bacini di dimensione superiore a 1.000 kmq) con un anticipo anche superiore alle 24-48 ore. Dette previsioni sono peraltro utili per allertare zone a rischio geologico, laddove sono conosciute le dinamiche del fenomeno.

Le nuove generazioni di modelli accoppiati idrologico-idraulici sono in grado, quando tarati su di un adatto passato osservato, di prevedere non solo i processi di formazione delle piene ed i loro colmi idrometrici, ma anche di valutare le modifiche d'alveo conseguenti agli eventi, in uno con la propagazione sul territorio circostante di eventuali onde di sommersione che lasciassero gli alvei per insufficienza delle difese di contenimento.

La rilevanza per la protezione civile del territorio è dunque ovvia, potendosi predisporre piani di emergenza con un tempo di anticipo dell'ordine di 1-2 giorni.

L'opportunità di poter rendere disponibili a comunità intere strumenti di tale tipo è dunque da ritenersi di grande importanza economica e sociale, e funzionale ad un vero sviluppo del territorio di riferimento. Uno stretto collegamento tra ricerca ed applicazione non è facile da creare all'interno del mondo universitario al quale nel nostro Paese è prevalentemente demandata l'attività di ricerca. Una via percorribile è proprio quella di creare un Centro con ambizioni di eccellenza, opportunamente collegato al mondo della ricerca universitaria che rivolge la sua attenzione a questo campo, ma anche alle Istituzioni che operativamente sono interessate agli stessi problemi.
Al fine di assicurare che al Centro di Ricerca sia garantito un supporto scientifico è stato individuato nella Università degli Studi di Padova ed in particolare il Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima Ambientale e Geotecnica dell'Università (Dipartimento IMAGE) il soggetto qualificato per il raggiungimento degli obiettivi scientifici del Centro.

Il Centro fungerà da punto di riferimento per i ricercatori che operano in questo settore e dovra essere in grado, in prospettiva, di: - sviluppare autonomamente ricerche avanzate net campi dell'Idrologia e dell'Idraulica; - interfacciarsi con gli Enti e le Istituzioni preposte al govemo del territorio, in modo da riversare tempestivamente nelle applicazione i risultati delle ricerche; - trasferire in conoscenza teorica e pratica il progresso cost' rapido e qualificante della ricerca a livello intemazionale ad un numero significativo di tecnici del settore con compiti operativi. Proprio il tema della extension owero del trasferimento tecnologico e scientifico ad applicazioni di vasta portata economico e sociale, quali quelle della protezione civile applicata alla prevenzione delle catastrofi idrogeologiche, costituisce una valida premessa per il funzionamento del Centro, anche in prospettiva di un suo autofinanziamento.

La funzione del Centro verragrave; orientata, nel medio termine, verso i seguenti obiettivi principali:

- convergenza di grandi competenze non solo locali o nazionali, ma aperte alla più ampia intemazionalizzazione, nel campo della difesa dalle catastrofi naturali e dei problemi della Protezione Civile, in modo da recepire tempestivamente tutti i progressl conoscitivi su questi temi;

- promozione di una didattica specialistica, funzionale da un lato alla crescita culturale del territorio di riferimento, dall'altro al consolidamento della rete di rapporti, anche internazionali, che alimentano il Centro. Tale didattica sarà finalizzata sia alla formazione, sia all'informazione verso l'esterno, in particolare per accrescere la sensibilizzazione alla divulgazione della scienza, come elemento propedeutico ad una crescita civile, sociale ed economica. In questa direzione si ipotizza il coinvolgimento di scuole superiori da una parte nella divulgazione dei risultati delle ricerca su argomenti territoriali ed ambientali, dall'altra nella partecipazione diretta e guidata su temi particolari, che possano far crescere la consapevolezza dei valori e la conoscenza del territorio di riferimento. Buona divulgazione nella prima maturità intellettuale significa rendere alla società civile una diversa, migliore educazione civica;

- nei termini della fase "iniziale" verrà realizzato un modello matematico e numerico applicabile all'asta principale del Piave, per la previsione delle piene in tempo reale ed allo scopo di allertare il sistema di protezione civile. Il relativo software verrà fornito senza oneri agli Enti Promotori del Centro di Ricerca che potrà sviluppare inoltre l'addestramento scientifico dei tecnici individuati dagli stessi Enti Promotori.

In campo tecnico scientifico proseguirà la collaborazione con l'Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste, con il quale è stata sottoscritta una convenzione di collaborazione quinquennale con obiettivo lo studio dei fenomeni sismici e di micro sismicità indotta dal carico idrico di bacini idrografici artificiali, come nel caso del Vajont. In questo caso il progetto prevede l'applicazione al bacino idrografico del Torrente Cellina, per il settore a monte della sbarramento denominato "Ravedis". Lo studio, in fase di realizzazione, risulterà molto utile per la progettazione di impianti idrici e la gestione della sicurezza di questi. Risulta poi, effettivamente, opportuno l'ulteriore ampliamento della rete di collaborazioni già in essere al fine di realizzare una massa critica utile a rendere sempre più radicato il molo della Fondazione sul territorio e, soprattutto, legittimarsi net confrontl del soggetti istituzionali competenti in materia di attività di tutela e difesa dai rischi ambientali, sulFesempio della sottoscrizione dell'accordo con l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.

L'attività da svolgere nel 2007 prevede anche la realizzazione di un Seminario Internazionale in materia di conseguenze fisiche e psicologiche di traumi estremi, entro il quale porre a confronto oltre 200 studiosi e specialistl in materia, provenienti da tutto il mondo, sull'esito della ricerca condotta dal Dipartimento di Neuroscienze dell'Università degli Studi di Padova, già finanziata dalla Fondazione nel progetto triennale che sta volgendo al termine. Il Seminario costituira una occasione di straordinaria comunicazione e attrarra l'interesse mondiale degli specialisti. Tutti i dati saranno raccoiti in dispense e pubblicati sulle riviste mediche specializzate.

Nelle prime settimane del 2007, dopo aveme sviluppato la progettazione e la programmazione esecutiva nel corso del recente autunno, verragrave; dato avvio anche alla ricerca definita "Mo.di.Te.", in collaborazione con le Università degli Studi di Padova e di Geneva, per il quale e stato ottenuto un finanziamento da parte della Fondazione Cariverona per 320.000,00= euro, che prevede la messa a punto di opportuni stmmenti modellistici per lo studio della generazione e propagazione delle piene e del trasporto di sedimenti ad esse associato, che consentirà di valutare l'efficacia di possibili opere di difesa del territorio.

Le conoscenze sviluppate verranno messe a disposizione del mondo professionale e degli organismi preposti alla difesa del suolo e alla gestione del territorio attraverso l'organizzazione di corsi di aggiornamento, di seminari, di conferenze ed iniziative editoriali. La ricerca verragrave; realizzata con la collaborazione delle Università di Padova e di Genova, tramite i rispettivi Dipartimenti IMAGE e DIAM.

Un ulteriore obiettivo da perseguire viene confermato dall'esigenza di disporre di una ricostruzione letteraria della storia dei paesi distrutti dalla catastrofe. Al fine di evitare stravolgimenti anche fuorvianti dell'impegno delle comunità locali e delle istituzioni è necessario dare vita alla ricostruzione storica dei fatti e delle vicende che hanno contrassegnato le fasi della ricostruzione dal 10 ottobre 1963 ad oggi, in ogni sua sfumature fisica, morale, sociale. Per questo si ritiene di ottenere la collaborazione di specifici e riconosciuti istituti storici e la individuazione di un gruppo di lavoro. Per la realizzazione dell'opera è ritenuto realistico un periodo temporale triennale.

Dovrà essere ulteriormente consolidata la collaborazione con tutti quei soggetti interessati, in senso lato, al "Vajont" con i quali sarà possibile realizzare iniziative di carattere culturale, storiografico e di ricerca, come avvenuto negli anni passati e, anche al fine di centrare al meglio lo scopo di produrre iniziative tese a perpetuare la memoria delle vittime del Vajont, si prevede il coinvolgimento delle associazioni longaronesi, impegnate per lo stesso obiettivo, nell'organizzazione delle attività di carattere culturale che la Fondazione promuoverà.

Nel corso del 2007 si rende, inoltre, necessario intensificare ulteriormente la comunicazione esterna con idonee iniziative promozionali onde catalizzare specifiche attenzioni da parte di soggetti interessati alla nostra attività, al fine di stimolare un coinvolgimento finanziario di questi, e promuoverà attraverso la partecipazione a convegni, seminari, trasmissioni e rubriche televisive, per corrispondere alle esigenze individuate dagli scopi statutari.

Longarone, 28 febbraio 2007

IL PRESIDENTE

(dott. Pierluigi De Cesero)


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