Prefazione

Il lavoro che segue verte sull'analisi dell'evoluzione della memoria del "caso Vajont", una catastrofe 'colposà che nella notte tra il 9 ed il 10 ottobre del 1963 causò la morte di oltre 1900 persone tra i presenti in quella parte della Valle del Piave situata al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nei pressi di Belluno.

nomi su un muroDopo una doverosa, seppur brevissima, analisi degli accadimenti e delle cause che condussero all'evento distruttore, inseriti al fine di fornire una necessaria infarinatura al lettore nei riguardi dell'argomento trattato, il testo verte esclusivamente sull'analisi di quanto si verificò "dopo" la catastrofe, a partire dal mattino del 10 ottobre 1963 fino ad arrivare ai giorni nostri, a quasi quarantuno anni di distanza da quella data.

L'elaborato si prefigge, quale scopo principale, la ricostruzione delle sorti di questa "particolare" memoria nel corso del tempo, attraverso il comportamento di alcuni "protagonisti" che ne hanno determinato le fasi principali, indipendentemente dal fatto di essere stati direttamente partecipi o meno allo svolgersi della tragedia.
Questi "protagonisti" da me individuati ed analizzati sono:

Tessuto sociale

Mass-media

Istituzioni

Il loro comportamento nel tempo, e le reciproche influenze, hanno determinato nel passato, nel presente e lo faranno anche nel futuro il destino di questa memoria, così come di tante altre.
I rispettivi punti di vista sono stati contestualizzati in particolari periodi temporali, necessari per comprenderne le motivazioni e le eventuali giustificazioni. Il risultato è stato quello di suddividere l'analisi dell'evoluzione della memoria in tre principali periodi storici:
Breve periodo (immediato post-tragedia fino al processo de l'Aquila)

Medio periodo (tra il processo de l'Aquila e lo spettacolo di Paolini)

Lungo periodo (tra Paolini ed i giorni nostri)

La diga del VajontLa scacchiera che ne è risultata è frutto della consultazione di fonti scritte quali i libri, documenti ufficiali fotocopiati e materiale scaricato da Internet. Le fonti scritte sono accompagnate anche da testimonianze personali ottenute tramite domande via e-mail, interviste telefoniche ed interviste di persona. Tutto il materiale raccolto proviene da fonti dotate di una competenza specifica relativa ognuno al proprio piano di analisi.
La distanza temporale intercorsa tra la stesura di questo lavoro e lo svolgersi della vicenda ha ridotto le possibilità di recuperare materiale oggettivamente ampio per tutti i periodi storici in questione favorendo l'analisi dell'immediato post-tragedia e della situazione più vicina all'epoca recente, rendendo invece di più ampia difficoltà la ricostruzione del periodo "medio", soprattutto perchè caratterizzato dal "silenzio" della memoria del Vajont.

L'ampiezza dell'argomento trattato ha purtroppo reso necessario un taglio drastico nella trattazione di alcuni risvolti toccati, non perchè esauriti dalla spiegazione apportata, ma per ovvie ragioni di tempo e di estensione dell'elaborato in questione.

Come promesso a tutti coloro che hanno partecipato direttamente con il loro intervento alla stesura di questa tesi, grazie alle loro testimonianze, spiegazioni ed interventi, approfitto di questa prefazione per affermare che questo scritto è totalmente privo di ogni faziosità politica di alcun genere e si prefigge il tentativo di ricostruire la memoria in questione in modo quanto più oggettivo possibile, riportando le impressioni e le considerazioni anche opposte dei vari protagonisti, analizzate in modo "distaccato", ad esclusione della presa di posizione personale riguardo ad alcuni "umani" dubbi insorti lungo la stesura, che non hanno valenza politica ma generale.


UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PAVIA
FACOLTà DI SCIENZE POLITICHE

LA MEMORIA DEL VAJONT A QUARANT'ANNI DI DISTANZA

Relatore: Prof. Alessandro CAVALLI

Claudio Leoni

TESI DI LAUREA di Claudio LEONI, ANNO ACCADEMICO 2003-2004

INDICE

Prefazione - 3

Da leggere inoltre: di A. Chiocchi, «Vajont metafora italiana», dedicata a Claudio.

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