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[Fonte dell'immagine: sito storico polacco...]

Questione di prospettive... Fasciopositive

Auschwitz: il cimitero piu' grande del mondo. Quello senza i corpi.


Il mafioso e bugiardo, intervistato da ReteVeneta
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Fortogna 2004 targato De Cesero Pierluigi: il cimitero piu' FALSO e OLTRAGGIATO del mondo. Quello in cui i nomi NON corrispondono nemmeno a quanto giace lì sotto.
A quanto ci dimostrano gli archivi storici polacchi, queste sono la Memoria e la realtà oggettiva verificabili, e sotto gli occhi di tutti, oggi a Fortogna:

•   i 'blocchi' numerati delle baracche del campo riproducono ESATTAMENTE i vialetti attuali del cimitero 'ristrutturato' di Fortogna. Se trovassi una foto da satellite sufficientemente dettagliata, potrei ridurla e so che potrei 'sovrapporla' pressoché esattamente a questo disegno. Attenzione! aggiornamento 2010!!.

•   il titolo centrale dello schema «AUSCHWITZ (camp principal)» rappresenta la posizione geografica di quello che io definisco lo "Sconcio-concio". Quell'atelier colla mostra fotografica e il 'Libro degli ospiti' fasullo da cui questo Sindaco fa strappare regolarmente le pagine colle eventuali critiche dei visitatori (un consiglio: firmate e commentate piuttosto quello del Comitato Sopravvissuti, che si trova sul tavolino all'interno della cappella);

•   a sx in alto, il fabbricato definito "corps de garde" diventa il punto dei "monumenti_dell'artista_Fiabane", mancanti alla data dell'inaugurazione, e sagaceMente dedicati a: 'mamme in attesa/soccorritori';

•   la tettoia in metallo della attuale pensilina (mirabile pezzo di 'arte povera' nell'accezione piu' atroce e scarna del termine) colle sue sei colonne mozze terminali si estende dallo spazio tra i 'blocchi' N° 5 e 6, e scende attraverso la "Place d'appel" giù giù fino all'edificio denominato nel disegno "cuisines" in basso al centro, che diventa a Fortogna la "cappella/chiesetta" originale del sacrario (e dotata di doppia telecamera 'antivandali' tipo centro commerciale, nota*).

•   In corrispondenza dell'angolo in alto a sx dell'edificio "cuisines" (per chi guarda nel disegno, nel punto giusto sotto il block 16) c'è la tomba monumentale dedicata a Mons. Muccin e ai due sacerdoti che perirono effettivamente a Longarone nella catastrofe. Due salme che sono però entrambe 'virtuali', essendo tumulate al paese loro, in quel di Agordo, BL e un illustre clandestino 'concreto', nota**.
Incidentalmente, ulteriore sfregio a Sopravvissuti e superstiti VERI e preciso 'me$$aggio' dall'Alto, la tomba del Muccin venne posata prima ancora della fine della "demolizione preventiva" e immediatamente ricoperta di fiori e di un telone protettivo: lo scempio/pogrom su tutto "il resto".

•  Il cimitero "vero" della frazione di Fortogna (piccolo, raccolto) si trova nella posizione - esterna al sacrario - corrispondente al fabbricato "Baraque des chefs de bloc" (la baracca dei kapo').

Va da sè che la mia foto sottostante l'ho scattata a sud est, e coi piedi sopra il serbatoio del gas "Zykon B" (yprite) nel punto sopra la didascalia "Dépot du Zyklon B" indicato nel disegno.

Esagero?? giudica tu.
Il giudizio di chi ha EFFETTIVAMENTE il proprio paese e i propri familiari interrati qui, nel 41° anniversario fu questo.
Dieci giorni dopo, la inesorabile reazione del Sindaco (dopo anni di melina, e di menzogne, e boicottaggi vari al Comitato) fu questa: 19 ottobre 2004.
Solo il giorno prima, il No$tro MAFIOSO con una solenne cerimonia era ANCHE divenuto il primo presidente/fondatore della presa per i fondelli (a tutti gli italiani, e in particolare ai Sopravvissuti) "Fondazione Vajont Onlus 9 ottobre 1963".

Ultima nota: dopo questa indegna "ristrutturazione", i visitatori camminano calpestando le fosse. Una pratica di sfregio ai morti partigiani repubblicani - e a parenti e simpatizzanti - assassinati e sepolti negli ingressi dei cimiteri o lungo le strade, messa in pratica in Spagna dal "Generalissimo Franco" durante la sua dittatura. Ogni commento guasta.
Applausi!!

•  Il sindaco mafioso Pierluigi De Cesero (oggi possiamo dirlo, "MAFIOSO": lo certifica una sentenza) si è incazzato in un'altra querela per presunta "diffamazione" che citava QUESTA PAGINA, dove faccio le considerazioni di cui sopra: "Non è vero, che somiglia ad Auschwitz", afferma. Perfetto.
Peccato solo che il campo di Auschwitz accolga i suoi visitatori con una trentina di lapidi dove sta scritta in altrettante lingue la frase "Qui giacciono le vittime dell'odio nazista". Ma la "sua" Fortogna non può essere da meno, e lui stesso, in questa copia mal riuscita che porta la Sua firma ha sentito il bisogno di applicare il 14.10.2006 una segnaletica molto simile (retorica quanto anestetica) con una frase assolutamente imbecille e insensata a mio personale parere e in 12 lingue che recita «Prima il fragore dell'onda, poi il silenzio della morte, mai l'oblio della memoria».
Dà esattamente la misura dei neuroni messi in campo, anche sul piano grammaticale (è un OSSIMORO da competizione nella parte finale). Foto a lato, e tutti i particolari in cronaca (pdf) qui. E adesso come la mettiamo??
Articolo 'naturalmente' scritto dallo scriba d'ordinanza Roberto Padrin, che diverrà nel 2009 il nuovo sindaco 'post-De Cesero'.


AGGIORNAMENTO B, 2009, maggio.

Circonvenzione di incapace?? Mobbing pluriennale riuscito??
Per la nota consuetudine del «Non c'è mai limite al peggio», per aggiungere schifo allo schifo, per incrementare - se ancora possibile - la VERGOGNA, il mafioso De Cesero Pierluigi - poco dopo avermi oscurato il sito www.vajont.org - è riuscito a cooptare (rectius: metterlo definitivamente nel DiDietro) nel 2007 anche la "presidente" del Comitato Sopravvissuti nell'organico della MANGIATOIA "Fondazione". Quella entità perversa e criminogena il cui Presidente appena eletto - sempre Lui - li sfrattò, oltraggiò, denunciò, ricattò e umiliò col fattivo aiuto dell'altrettanto immondo presidente 'kapó' della Assosuperstiti Renato Migotti.
Chiaramente la Coletti nel Sancta sanctorum della mafia non conterà una beata fava, quindi le cose stanno esattamente come prima. Ma vuoi mettere, mediaticamente, il nuovo alibi??? e il pre$tigio dei No$tri??
Chapeau!!! Ma NON certo alla povera Micaela Coletti. In quanto per tutti quelli che la conoscono, la sua residuale e pericolante dignità se l'era fumata tutta da molto tempo, e precisamente dalla occasione persa della Staffetta, in cui si trovò allineata sulle posizioni CONTRARIE dei suoi fieri avversari. Il colpo finale alla sua credibilità lo ha dato accettando dal mafioso le sue strumentali blandizie, e poi questo ... e sorvolando beata Mente tutto il resto delle angherie patite. In altre poverissime parole, il Monumento alla Stupidità - parola di Micaela smemorata! - ha fatto di tutto per aggiudicarselo. Aiutando il bugiardo e rampante giovinastro di una generazione fasulla a truffare e turlupinare - ANCHE grazie a Lei, nuova foglia del Fico - i sinistrati aquilani.
Ma tant'è. Chissà se di tutto questo è a corrente, e nel caso, che cosa ne pensa (e "se" ne pensa, di tanta merda) il povero ex amico??? ex vice-presidente?? Gino Mazzorana...
Una prece.

Tiziano Dal Farra, Udine


 AGGIORNAMENTO C, 2010, 11 settembre
La povera Coletti - meglio tardi che mai?? - comincia a capire che l'hanno strumentalizzata. Povera....
Magari un giorno cresce. Altra prece. Ah, per la cronaca (leggere l'articolo indicato): ci furono anche - oltre che i delinquenti istituzionali "storici" (Stato, SADE, qualche sindaco e due Prefetti) - anche dei delinquenti di ventura, in quell'ottobre 1963. Parlo di un pugno di Alpini, di poliziotti e di preti LADRI. Ma questo non si puo' dire. Nel caso occorresse, lo illustrerò dettagliando in qualche prossimo processo.
Tiziano Dal Farra, Belluno

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Nota*: = i vandali da tenere a bada colle telecamere - nell'accezione concreta e innovativa di questo Comune (lo dimostrano i giornali che conservo e che pian piano col tempo appariranno qui) sono i Sopravvissuti o i visitatori che cercano di recuperare dignità ai loro morti anche con la semplice deposizione di un fiore, opzione NON prevista, come nemmeno le panchine o i bagni, o i cassonetti, in sede di progetto.
Queste installazioni hanno lo quindi scopo di fare da deterrente a questo tipo di eventi, piu' che ai teppisti cimiteriali comunemente intesi. I ruoli di guardie e ladri, di antivandali - come puo' accadere nei sottogoverni mafiosi che dal dopoStrage pilotano il "Vajont" e le sue conseguenze - sono dunque INVERTITI: a mio parere, i vandali autentici se ne stanno dietro, non davanti alle telecamere. In Comune, o all'ufficio stampa della Fiera, che è poi la stessissima cosa.
Nota**: = la tomba del vescovo Muccin, il PRIMISSIMO intervento effettuato dal sindaco nella Grande Opera prima ancora di terminarne la demolizione preventiva, costituisce un ulteriore falso nel FALSO, in quanto coi tumulati di Fortogna il vescovo ha molto poco a che vedere. Tecnicamente parlando, solo i nomi dei due parroci incisi nel marmo del suo sontuoso tumulo sono parte della STRAGE, ma le loro spoglie, come detto, stanno ad Agordo (a 50 km). L'unico presente 'fisicamente' da prima della "ristrutturazione" che ha visto il ritorno dei resti del parroco ZIO dell'ex sindaco DC BRATTI è dunque il Mons. Muccin, che visse ancora altri vent'anni a Belluno e venne tumulato qui in seguito, in ossequio a un suo desiderio testamentario: Muccin c'entra nulla col disastro e poco o nulla colle vicende precedenti, ma c'entra invece moltissimo col "dopoStrageVajont" e col flusso dei miliardi piovuti qui attorno. E per questo motivo gli amministratori DC longaronesi hanno un grosso debito affaristico (di contiguità elettoral-affaristico-pastorale).

"Vuolsi così colà dove si puote
e piu' non dimandare"
D. Alighieri

«Vi sono due lingue in alto e in basso
e due misure per misurare,
e chi ha viso umano
più non si riconosce.
Ma chi è in basso, in basso è costretto
perchè chi è in alto, in alto rimanga.»
Bertolt Brecht

La polemica comunale conseguente alla richiesta - in se' legittima - dei Sopravvissuti di dotare il Monsignore di un cippo EGUALE agli altri, o in alternativa di TRASLARNE di tre metri il "monumento privato" - se tale doveva restare - all'interno di CASA SUA (la Cappella) fu secondo me rivelatrice delle amministrazioni che in questi anni hanno fatto di tutto per schiacciare - comunque e qualunque fossero - le legittime richieste di chi sopravvisse al disastro e desiderasse per questo MANTENERE (sotto ogni aspetto) la VERA Memoria di cosa fu, ed è tuttora il Vajont.

La soluzione del dettaglio affaristico/simbolico "Muccin" quindi, altro non è che il fiore all'occhiello, la dimostrazione di una destra arrogante, bastarda e bigotta, fortemente radicata nel tessuto sociale della valle e NUTRITASI abbondantemente dalla più grande STRAGE di MAFIA di questo Paese. La medesima destra mafiosa e affarista rappresentata nel ventennio fascista e nel dopoguerra dai capi della SADE, e nel terzo millennio dalla lobby di riferimento dell'amministratore. Un doppio schiaffo in altri termini ai Sopravvissuti ed alla Storia, e avallato secondo me vigliaccamente anche dal predecessore [per non far nomi, san Gioachino Bratti] e 'padrino politico' del sindaco (delinquente, e poi bancarottiere) Pierluigi De Cesero . E così è se vi pare.

Tiziano Dal Farra.


  ** (SITO «DE-ALFANIZZATO») **


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«I meccanismi di clientelismo politico che la diga del Vajont contribuisce ad edificare plasmano una costante politica perversa: salvare all'infinito il sistema che li ha prodotti ed eretti. Stanno scritte in questo strato profondo le ragioni dell'insabbiamento di tutti i processi in cui è stato chiamato a rispondere lo Stato e in cui è in questione l'operato di organismi politico-istituzionali.
Il "disastro del Vajont" inaugura questa deleteria tendenza che avrà nelle stragi impunite degli anni '60, '70 e '80 le sue punte di diamante. Un sistema che, per un riflesso pavloviano, non ammette censura e insabbia sistematicamente la ricerca della verità, non può che decolpevolizzarsi e deresponsabilizzarsi sistematicamente.
Il "caso Vajont", anche per questo, non poteva essere riaperto; e nemmeno poteva tornare in circolo tutta la documentazione scottante sottratta alla discussione pubblica

        •  A. Chiocchi, storico (2003).

«La stragrande maggioranza degli uomini di potere si fa facilmente e regolarmente trascinare dalla sua stupidità a ripetere i crimini dei predecessori e torna a commettere - con tutta disinvoltura - gli stessi errori del passato.

        •  PROCOPIO (V° sec. d.C).

"Se mai un giorno un solo brandello di queste piccole verità venisse detto da voci consacrate, nelle piazze, nelle assemblee di governo, allora quella voce diventerà rombo, si moltiplicherà, inarrestabile, sempre più in alto fino a nomi impronunziabili... Così i vostri morti avranno sepoltura e la terra fresca della verità coprirà finalmente i loro corpi. Poi si leverà il vento e il contagio della menzogna sparirà." [Parole di Tiresia]

«E' quasi come in Sicilia, mi creda; a Longarone si configurano gli elementi tipici della mafia.
Non è questione di partito 'A', o 'B'; c'è un determinato giro fatto di poche persone all'interno del quale non entra nessuno. Il potere è in mano a costoro, cinque o sei persone a Longarone, e poi qualche diramazione fuori, cioè altre persone nei posti giusti, perché un sistema del genere non può sopravvivere se non c'è corruzione».

Fonte: Giampaolo Pansa, sul Corriere della Sera del 9 ottobre 1973; sta riportato sul libro della Vastano.   

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Un tempo, leggevi queste cose e ti trovavi su www.vajont.org.
Poi vennero i delinquenti, quelli istituzionali ....


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(se non diversamente specificato o indicato nel corpo della pagina)
VOMITO, ERGO SUM. Fortogna: nella foto sotto, il *Giardino delle bestemmie* attuale, un fal$o TOTALE dal 2004: falso storico, fattuale, e IMMORALE, da 3,5 mln di Euro. Un FALSO TOTALE - a cominciare dai FALSI cippi «in marmo di Carrara» - targato *sindaco De Cesero Pierluigi/Comune di Longarone 2004*.
Oggi questo «Monumento/sacrario» riproduce fedelmente in pianta e in miniatura, come un nuovo "parco Italia" di Rimini, il campo "B" di Auschwitz/Birkenau.

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