SOCIETA'IDROELETTRICA VENETA


La Idroelettrica Veneta fu costituita in Venezia il 22 marzo 1910, sotto la denominazione sociale "Impianti Elettrici del Boite", con un capitale azionarie iniziale di lire 600.000.

La Società sorse collo scopo immediato di studiare e costruire l'impianto idroelettrico del Boite.

Contemporaneamente però la Società si dedicò allo studio di importanti progetti di derivazione d'acqua, eseguendo rilievi e sondaggi e gettando le basi per la più estesa e razionale utilizzazione dei bacini montani.

L'Assemblea del 13 ottobre 1919, riconosciuto che la denominazione dell'Ente sociale "Impianti Elettrici del Boite" sarebbe stata impropria, inquantoché la Società non aveva più per principale suo oggetto la derivazione d'acqua del torrente Boite, modificò la ragione sociale in quella di "Idroelettrica Veneta" e decise d'iniziare un periodo di feconda attività, realizzando i lavori progettati, ed a tale scopo l'Assemblea del 13 ottobre 1919 aumentò il capitale sociale da lire 600 mila a Lire 5.000.000.

Successivamente l'Assemblea del 31 agosto 1921 aumentò il capitale da Lire 5.000.000 a Lire 50.000.000, per fronteggiare il conferimento della Società Cellina nella Idroelettrica Veneta, per gli impianti Piave-S. Croce, allora in corso di costruzione.

Con tale conferimento, la Idroelettrica Veneta ampliò il campo della sua attività, attuando lo svolgimento del vasto ed importante compito specializzato, precisato dall'Assemblea del 13 ottobre 1919: quello cioè della ricerca, dello studio, dell'esecuzione e dell'esercizio degli impianti idroelettrici, limitato però alla produzione dell'energia.

La Idroelettrica Veneta sta ora costruendo i due impianti di Pederobba e di Croce del Gallo, sul Canale del Consorzio Brentella di Pederobba per complessivi HP 8000, ed ha già completato lo studio del progetto di utilizzazione del Cordevole e di altri importanti corsi d'acqua.

La intera produzione attuale e futura della Idroelettrica Veneta è, fin d'ora, impegnata per la Società Adriatica d'Elettricità e per la Società Cellina, mentre la totalità delle sue azioni sono nelle mani del Gruppo Adriatica.

Il dividendo della Società nel 1928 è stato del 7%.

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