blackout

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centrale termica


Società Elettrica della

Venezia Giulia


centrale idroelettrica


IL GRUPPO
SOCIETA'ADRIATICA DI ELETTRICITA'
LA SUA ATTIVITA'TECNICA ED ECONOMICA DALLE ORIGINI AL 1929

ROMA
"UNIVERSALE" TIPOGRAFIA POLIGLOTTA
1929
NEL XXV° ANNO DI FONDAZIONE
DELLA
SOCIETA'ADRIATICA DI ELETTRICITA'VENEZIA



SADE 14

SOCIETA'ELETTRICA DELLA VENEZIA GIULIA


Alla fine dell'anno 1918, subito dopo la vittoria delle armi italiane, la Società Adriatica di Elettricità pensò ad estendere la propria rete di distribuzione elettrica nelle nuove provincie.

La città di Trieste disponeva allora di una centrale termica di proprietà municipale, della potenza massima di 2.500 KW, con una batteria di caldaie in non buone condizioni.

Nell'anteguerra Trieste era in parte alimentata anche dalle Officine Elettriche dell'Isonzo mediante una linea a 25.000 Volt da Monfalcone a Trieste.

Durante la guerra tanto le cinque centrali della potenza complessiva di 1.600 KW, che le Officine Elettriche dell'Isonzo avevano costruite sul Canale Dottori, in derivazione dall'Isonzo, quanto la Centrale Termica di Monfalcone furono gravemente danneggiate e in parte distrutte.

Per sopperire ai più urgenti bisogni di Trieste e del basso Friuli, la Società Adriatica di Elettricità pose mano immediatamente alla costruzione di una linea elettrica a tre fili a 50.000 Volt da Udine a Monfalcone e provvide a far ripristinare la linea surricordata delle Officine Elettriche dell'Isonzo da Monfalcone a Trieste.

Il 24 maggio 1920, V° anniversario dell'entrata dell'Italia in guerra, venne costituita a Trieste la Società Elettrica della Venezia Giulia (Selveg) col capitale di Lire 20 milioni.

La Società Adriatica di Elettricità vi partecipava per oltre la metà, trasferendo alla nuova Società le opere già da lei predisposte.

La nuova Società iniziò subito dopo la Costruzione di una linea a 50.000 Volt da Monfalcone a Trieste in continuazione defla Udine Monfalcone e installò due trasformatori da 3.000 KVA cadauno nella ricevitrice delle Officine Elettriche dell'Isonzo di Roiano (Trieste).

Nello stesso anno la Selveg concluse un contratto di fornitura di energia elettrica col Municipio di Trieste ed acquistò gli otto decimi delle azioni costituenti il capitale delle Officine Elettriche dell'Isonnzo.

Prese pure parte notevole nella costituzione della Società Elettrica Istriana con sede in Pola.

Nel 1921, la Selveg, superato il primo periodo di avviamento, iniziò un regolare funzionamento dei propri impianti.

Ultimata la costruzione della linea Monfalcone-Trieste, a 50.000 Volt, nel 1922 venne posta in funzione la grande Centrale di smistamento di Opicina, che attualmente ha raggiunto la potenza di 21.000 KVA e si completò la rete dei cavi sotterranei nella città di Trieste.

Nel 1924 sviluppò la distribuzione alla grande industria della regione e diede mano alla costruzione di una linea diretta a 120.000 Volt da Caneva a Opicina.

Nell'anno 1925 la Selveg poteva assicurarsi l'intero capitale azionario delle Officine Elettriche dell'Isonzo e per far fronte a tale operazione aumentava il proprio capitale a Lire 21.327.200.

Negli anni 1926 e 1927 il capitale venne, mediante successivi versamenti, aumentato a L. 30.000.000.

Nel 1928 la Selveg continuò l'espansione dei suoi impianti, allacciando altre industrie di Trieste e la zona di S. Nicolò.

Nel 1928 la Selveg ha erogato oltre 78 milioni di kwore con 500 utenti.

Il piccolo numero degli utenti di fronte alla importanza della totale energia erogata si spiega col fatto che la Società vende la propria energia in prevalenza ad enti subdistributori cioè al Municipio di Trieste, alle Officine Elettriche dell'Isonzo e alla Società Elettrica Istriana.

Gli utenti industriali serviti direttamente sono in gran parte costituiti dai Cantieri navali e dalle industrie attinenti.

Va fatta menzione però anche dell'industria della birra, degli oli e delle paste alimentari.

Il dividendo distribuito agli azionisti nel 1928 è stato del 9%.



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Last updated 19.2.2005