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centrale termica


le "riserve termiche"

della Sade - pag. 1 -


centrale termica


IL GRUPPO
SOCIETA'ADRIATICA DI ELETTRICITA'
LA SUA ATTIVITA'TECNICA ED ECONOMICA DALLE ORIGINI AL 1929

ROMA
"UNIVERSALE" TIPOGRAFIA POLIGLOTTA
1929
NEL XXV° ANNO DI FONDAZIONE
DELLA
SOCIETA'ADRIATICA DI ELETTRICITA'VENEZIA



SADE 4

Tratto da:

Il gruppo
SOCIETA'ADRIATICA DI ELETTRICITA'
e
la sua attività tecnica ed economica dalle origini al 1929
Roma
"L'UNIVERSALE" TIPOGRAFIA POLIGLOTTA
1929


LE RISERVE TERMICHE

CENTRALE TERMOELETTRICA DI VENEZIA-MARGHERA

Per l'integrazione dei propri impianti idroelettrici durante i periodi di magra, la Società Adriatica di Elettricità dispone di centrali termiche situate a Monfalcone, a Venezia, a Padova, a Verona, a Ravenna e ad Argenta, tutte di costruzione anteriore alla guerra e più adatte come riserve locali che allo scopo di una produzione economica dell'energia.

Era naturale che, in relazione all'aumento della potenza delle centrali idrauliche, la Società pensasse a costruire una adeguata centrale termica, la quale servisse per integrare le deficienze stagionali delle centrali idroelettriche producendo energia termica nelle condizioni economiche migliori e con la possibilità di utilizzare i combustibili nazionali i quali, se impiegati in impianti adatti, si prestano ad una razionale utilizzazione, ed in caso di guerra sono gli unici disponibili.

Fu così decisa la costruzione di una grande centrale termoelettrica, della potenza di 120.000 KW, e fu scelta come località la zona del Porto Industriale di Venezia a Marghera, per i suoi particolari vantaggi degli accessi marittimi, fluviali e ferroviari e per il favorevole collegamento con le linee di trasporto, essendo essa situata quasi nel centro della rete di distribuzione.

Essa dovrà, in primo luogo, integrare le deficienze ordinarie nei periodi di magra degli impianti a deflusso non regolato del Cellina, Cismon, Adige e minori che attualmente sono integrati dal lago di S. Croce, riservando questo alla sua funzione di integratore dell'acqua derivata dal Piave;
in secondo luogo essa dovrà, in caso di magre straordinarie, integrare la derivazione del Piave in ausilio alla integrazione fatta col lago, giacché è noto che nelle annate di magra eccezionale la capacità del lago non sarebbe sufficiente a integrare il Piave fino alla portata di 33 mc. medi previsti, ma questa potrebbe essere ridotta.

Non ci soffermiamo a parlare degli altri vantaggi che può fornire la centrale, come la diminuzione del carico di punta delle centrali idrauliche durante l'inverno, il miglioramento in queste e sulle linee del fattore di potenza, essendo questi vantaggi ben noti.

Si ritenne sufficiente di prevedere, in un primo tempo, la centrale per due gruppi da 16.000 KW e per uno da 25.000 KW largamente sufficienti per tale riserva.

I due gruppi da 16.000 KW sono stati subito installati per funzionare nell'inverno 1927-28, mentre il terzo da 25.000 KW verrà installato ad impianto di S. Croce completo, e cioè per funzionare nell'inverno 1930-31.

La Centrale però è stata progettata per un futuro raddoppio da effettuarsi quando coll'aumentare degli impianti a deflusso non regolato, aumenterà la funzione di integrazione stagionale delle deficienze idrologiche e quando si potrà meglio valutare il limite massimo di sfruttamento delle disponibilità idrauliche del Piave.

La Centrale avrà quindi definitivamente una potenza di circa 120.000 KW;
però non è escluso che tale potenza possa essere ulteriormente aumentata, qualora lo sviluppo degli impianti idraulici del Gruppo Adriatica aumentasse oltre le attuali previsioni e la funzione della centrale si estendesse alla super regolazione degli impianti.

L'energia prodotta dalla Centrale verrà per i primi due gruppi trasformata a 55.000 volta e convogliata nell'attuale rete a mezzo delle due linee Mestre-Padova, mentre per i successivi gruppi verrà trasformata a 135.000 volta e convogliata nella rete primaria a 135 KV.



CRITERI INFORMATIVI E CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL PROGETTO.

- Il progetto della centrale è stato studiato col criterio di renderne semplice ed economico l'esercizio senza esagerare nelle spese e nelle complicazioni dell'impianto.



Difatti, per una centrale di integrazione stagionale, ossia a scarsa utilizzazione (1.000 ore in media all'anno), il costo del Kwh è rappresentato per circa metà dagli interessi del capitale e dall'ammortamento, e per l'altra metà dalla spesa di combustibile e dalle spese vive di personale e di manutenzione e quindi se è opportuno di attribuire la più grande importanza al rendimento termico, bisogna però avere un limite in questa tendenza di perfezionamento per non incorrere in eccessive spese di primo impianto.

Si sono tuttavia adottati tutti i perfezionamenti e tutte le migliori disposizioni suggerite dalla tecnica recente per un sicuro ed economico esercizio.
Così si è provveduto con impianti meccanici per lo scarico del carbone dal vapore o dal vagone, con accatastamento nel parco e successivo carico in caldaia;
per lo scarico e trasporto meccanico delle ceneri e scorie;
per la condotta delle caldaie che è fatta da un posto centrale dal quale il fuoco è regolato secondo il carico, agendo opportunamente sull'aria soffiata, sul tiraggio del camino, sulla velocità delle griglie, in base alle indicazioni di apparecchi registratori, infine, per quanto riguarda la condotta delle turbine che sono comandate dal quadro generale di manovra.
In tal modo è ridotto al minimo il personale occorrente per l'esercizio.

Circa il sistema di combustione si è deciso di adottare la combustione a carbone per i primi due gruppi e a nafta per il terzo gruppo.

Per quanto riguarda le caratteristiche del vapore si è deciso di adottare la pressione di 25 Kg-cmq. e la temperatura di 375° C alla valvola della turbina, perché la convenienza dell'uso di pressioni e di temperature più elevate è molto discutibile, non avendo finora che pochi dati di esperienza ed anche questi in parte contradditori.

Con tali caratteristiche il rendimento termico, riferito ad una macchina senza perdite e con un vuoto di 96%, risulta del 34% e quindi, ammessi perla turbina un rendimento dell'82%, per l'alternatore del 95%, per le caldaie dell'85%, risulta un rendimento termico globale effettivo del 21,5%, corrispondente ad un consumo di 4.000 calorie per kwh ai morsetti dell'alternatore, ossia a un consumo di carbone a 8.000 calorie di Kg. 0,500 per kwh.




generatore-turbina idraulica


generatore-turbina idraulica


generatore-turbina idraulica



generatore-turbina idraulica






DESCRIZIONE DELLA CENTRALE.

- L'area disponibile per la costruzione della centrale misura circa 130.000 mq. e presenta sul canale industriale ovest di grande navigazione un fronte utile di m. 250.

La centrale è stata sviluppata in superficie anziché in altezza, con notevole vantaggio economico e specialmente d'esercizio.

La centrale comprende:
a) l'impianto idraulico per l'acqua di raffreddamento dei condensatori;
b) il parco carbone coi relativi trasportatori;
e) il reparto caldaie e pompe;
d) il reparto dei turbo-alternatori;
e) il reparto dei quadri e trasformatori.

Fra il fabbricato delle caldaie e quello dei turbo-alternatori è interposto il locale delle pompe.
Fra il fabbricato dei turbo-alternatori e quello dei trasformatori è interposto il palco di manovra.
Sono annessi i fabbricati per uso di uffici, per abitazioni del personale, magazzini, ecc.
Tutti i fabbricati sono costruiti in cemento armato con strutture a pilastri e pareti in mattoni.
Così pure in cemento armato sono costruiti i sylos del carbone sovrastanti alle caldaie.
E'invece costruito in ferro il tetto della sala caldaie.

Impianto idraulico raffreddamento condensatori.
- L'impianto idraulico per l'acqua necessaria per il raffreddamento dei condensatori (kg. 90 per ogni kg. di vapore condensato) fu studiato in modo da evitare che l'acqua riscaldata possa rientrare nell'impianto.
Non risultando possibile, se non con costosissime complicazioni di impianto, impiegare le correnti inverse di flusso riflusso, si è preferito prelevare l'acqua dal canale industriale ovest sul fronte di nostra proprietà, restituendola in un punto tale da evitare che l'acqua di scarico rientri nel canale di presa; perciò si è previsto, nella peggiore delle ipotesi, di dover scaricare l'acqua direttamente in laguna, presso Fusina.

Per l'impianto di condensazione del vapore di scarico delle turbine saranno necessari per i primi tre gruppi, circa mc. 6 al 1" di acqua marina e per l'impianto completo di 12 mc. al 1".

Per considerazioni, sia di ordine tecnico che economico, è stato deciso di costruire sin d'ora l'impianto di circolazione per la portata totale necessaria a tutti sei i gruppi della centrale completa, cioè per mc. 12 al 1".

Parco carbone con relativi trasportatori

- Il parco carbone è situato lungo la sponda del canale Industriale Ovest di grande navigazione; largo m. 100 e profondo m. 9; ed è dimensionato in modo da contenere circa 20.000 tonnellate di carbòne in catasta di altezza media di m. 4; esso inoltre è raccordato con la ferrovia.

Il rifornimento del carbone verrà prevalentemente effettuato per via d'acqua ed eccezionalmente per ferrovia. Sono stati perciò previsti gli opportuni apparecchi trasportatori per lo scarico da piroscafo o da chiatta o da vagone e per il trasporto o direttamente alla tramoggia dell'apparecchio elevatore e caricatore delle caldaie o al parco del carbone.

Tali apparecchi trasportatori per lo scarico da piroscafo e accatastamento al parco del carbone saranno in numero di due e della portata di 100 tonnellate-ora cadauno.
Gli elevatori alimentatori delle sale caldaie, della portata di 50 tonnellate-ora cadauno, consistono in una tramoggia di caricamento che, per mezzo di una serranda regolabile, scarica il carbone su un crivello combinato con un frantoio, il quale riduce il carbone alla pezzatura voluta e quindi mediante un apparecchio distributore lo scarica nell'elevatore-trasportatore a tazze, che a sua volta lo scarica, mediante una distribuzione spostabile, nei sylos di carbone sovrastanti le caldaie.
Detti sylos, in numero di due per caldaia, hanno ciascuno la capacità di 25 tonnellate di carbone e quindi per ciascuna caldaia la riserva di carbone è sufficiente per 10 ore di funzionamento a pieno carico.
Per registrare la quantità di carbone consumato da ogni caldaia è stata installata alla bocca di uscita di ogni sylos una bilancia automatica della portata di 5 tonnellate/ora, raccordata mediante una manica di distribuzione alle tramoggie di caricamento delle griglie.

Lo sgombero delle ceneri verrà fatto a mezzo carrelli trasportatori o idraulicamente mediante una canaletta a forte pendenza e le ceneri verranno trasportate in apposite vasche di decantazione, dalle quali verranno asportate mediante lo stesso apparecchio trasportatore del carbone e caricate su chiatta o su vagone.

Reparto caldaie e pompe.

- Tenuto conto dei vantaggi di rendimento, di costo di installazione, di semplicità di servizio delle caldaie a grande superficie, e d'altra parte considerata l'opportunità di far funzionare ogni gruppo con almeno due caldaie per la necessaria elasticità dell'impianto, si è deciso di installare, ad impianto completo, dodici caldaie disposte in due fabbricati affiancati simmetricamente rispetto alla sala macchine.

In un primo tempo è stato costruito il fabbricato per le prime sei caldaie (largo m. 42, lungo m. 49, alto m. 20 in corrispondenza delle caldaie e m. 30 in corrispondenza dei sylos carbone) disponendole su due file normali al fabbricato del locale turbine.

Inizialmente sono state installate quattro caldaie della superficie riscaldata di 1200 mq. cadauna, in modo che a regime normale, ossia a 30 kg. di vapore per mq. di superficie riscaldata, ogni gruppo da 16.000 KW funzioni con due caldaie; mentre a regime forzato, ossia a 40 kg. di vapore per mq. di superficie riscaldata si possa disporre di una riserva di caldaie del 25%.

Le caldaie sono del tipo semimarino a tubi suborizzontali, due di costruzione Tosi e due Borsig. Le caratteristiche principali di ciascuna caldaia sono le seguenti:
superficie riscaldata 1.200 mq.; superficie surriscaldatore 400 mq.; superficie economizzatore Green 900 mq.; camini a tiraggio forzato Prat, griglie Riley da 18-17 elementi capaci di bruciare 5.000-7.000 kg. di carbone/ora. Per il terzo gruppo da 25.000 kw verranno installate due caldaie da 1.800 mq. cadauna. continua

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Last updated 19.2.2005