5) INDUSTRIE AGRICOLE.
Una trattazione più larga e particolareggiata meritano le applicazioni elettriche all'agricoltura, non solo e non tanto per i notevolissimi risultati già ottenuti (oltre 24 milioni di Kwh annui per sole bonifiche ed irrigazioni), quanto perché la elettrificazione di ogni nuova bonifica determina a più o meno lunga scadenza un allargamento sensibile del mercato per tutte le altre applicazioni elettriche.
In altre parole, ogni bonifica redenta alla coltivazione e strappata col prosciugamento elettrico alle acque stagnanti, non solo determina un nuovo utente come idrovora, ma diventa un centro di consumo per i nuovi abitanti e per i nuovi prodotti del suolo.
Bonifiche.
- Il territorio della Regione soggetto a bonifica, che si estende dalla zona litoranea fra l'Isonzo e il Tagliamento fino alla zona litoranea fra Po e Reno, comprende oltre 300.000 ettari di superficie, già paludosi e malsani ed ora fra i più fertili che possegga l'Italia.
Di questi, in seguito allo sviluppo dato dal Gruppo alle reti d“ distribuzione, oltre due terzi sono già prosciugati elettricamente, con linee a media tensione, per uso quasi esclusivo delle stesse bonifiche, che si irradiano per oltre mille chilometri, con una decina di cabine primarie in esercizio, e con una potenza complessiva installata negli impianti idrovori di circa HP. 30.000.
Nell'anno 1928 le idrovore hanno richiesto un consumo effettivo di circa 24 milioni di Kwora; per cui l'unità di potenza ebbe una utilizzazione annua di ore 700 circa, risultando d'altronde incontestabilmente che la utilizzazione normale delle bonifiche non raggiunge, in media, le 800 ore annue.
Mentre all'inizio dell'ultimo decennio, per la preferenza allora data al sistema di prosciugamento col motore termico, erano state allacciate con grande difficoltà solo alcune bonifiche, con una potenza di poche centinaia di cavalli, oggi la potenza impegnata ha raggiunto il limite testŹ detto.
Tale felice risultato, è opportuno porlo in evidenza, non venne però conseguito senza inconvenienti tecnici e sacrifici finanziari che, inizialmente, per la piccola entità del carico e dell'energia richiesta rispetto alla totale potenza ed energia erogate dalle centrali esistenti, erano appena rilevati dagli impianti e dai bilanci delle rispettive aziende; laddove al momento attuale, dopo l'esperimento di qualche anno di esercizio e dopo aver raggiunto e sorpassato una potenza paragonabile a quella di interi complessi di centrali in esercizio, essi vengono risentiti in misura notevolissima.
Ed infatti, essendo il periodo delle piogge sensibilmente contemporaneo in tutta la Regione, la potenza elettrica occorrente al funzionamento diurno o serale delle bonifiche si somma nella sua totalità alla punta massima annua e giornaliera del diagramma di carico della rete generale, senza possibilità di compensi da una zona all'altra o dall'uno all'altro comprensorio; mentre il predetto periodo delle piogge va generalmente dall'autunno avanzato al principio della primavera, nella stagione, cioè, in cui si verifica il massimo carico per il riscaldamento e l'illuminazione.
È da notarsi poi, che la relativa richiesta di energia non sempre si verifica in condizioni d“ morbida delle centrali ad efflusso continuo, potendo invece avvenire che, a piogge prolungate in pianura, corrisponda neve o gelo in alta e media montagna, con conseguente sensibile magra dei fiumi.
Occorre, infine, tener presente come, per la natura stessa del funzionamento delle idrovore, questo, durante i periodi di piogge prolungate e persistenti non può venire interrotto senza compromettere il raccolto, e cioè senza pericolo di danni all'economia generale di gran lunga maggiori e sproporzionati all'importanza della spesa per l'energia, laddove tali periodi di assoluto necessario funzionamento nei momenti di massimo carico della rete si verificano in generale per poche diecine di ore l'anno.
Da quanto si è detto, e qualora non si imponga perentoriamente il solo funzionamento notturno, discende l'immediata conseguenza che alla potenza installata negli impianti di bonifica deve necessariamente e forzatamente corrispondere almeno altrettanta potenza come opere idrauliche, macchinario di centrale, trasformatori, linee ad alta, media e bassa tensione, in più ed oltre la potenza richiesta dalla punta massima del carico della rete: e tutto ciò per un'utilizzazione di poche ore all'anno; mentre le linee ad alta e media tensione, che devono rimanere in servizio esclusivo delle bonifiche e la cui sorveglianza si svolge in zone scarsamente abitate e d'incomodo accesso, determinano gravi difficoltà tecniche e non lievi oneri finanziari per la loro conservazione in perfetta efficienza, come è richiesto dalla delicatezza del servizio specialissimo a cui sono adibite.
È da rilevarsi tuttavia come gli accennati inconvenienti tecnici, specialmente per le nuove bonifiche di questi ultimi anni, vennero sensibilmente attenuati per le provvide disposizioni governative che hanno permesso di installare accanto al motore elettrico una riserva termica locale capace di sopperire in tutto od in parte al carico di punta in certe ore del giorno, od anche ad una eventuale diminuzione del consumo di energia elettrica prelevata dalla rete del gruppo, qualora la rete stessa dovesse essere alimentata in parte dalle riserve termiche generali.
Tuttavia si è verificato molto raramente che tali riserve locali abbiano dovuto entrare in funzione.
Opportuni bilanci parziali istituiti per singoli gruppi di bonifiche in anni normali, hanno fatto giungere a questo sorprendente risultato economico: che cioè le aziende elettriche del Gruppo hanno sempre venduto fino ad oggi e continuano a vendere gratuitamente a tali utenze tutta l'energia elettrica consegnata sull'alta tensione, perché i canoni corrisposti dai bonificatori sono appena sufficienti a coprire le spese di esercizio e quelli inerenti al capitale impegnato per linee e cabine.
In tali condizioni, si comprende come nessun impianto idroelettrico di potenza
limitata potrebbe assumere e garantire il servizio delle bonifiche, poiché la punta massima da esse richiesta dovrebbe, nei momenti di assoluto bisogno, o far interrompere tutti gli altri servizi, compresa l'illuminazione, od obbligare ad avere installazioni oltre punta che, per una durata di utilizzazione tanto bassa, renderebbero l'energia elettrica estremamente costosa e quindi d'impossibile applicazione.
È facile quindi vedere come il Gruppo Adriatica, e solamente esso com'è costituito ed organizzato, abbia potuto e possa assolvere tecnicamente ed economicamente il problema, assumendo, di fronte alla Regione ed alla Nazione intera, una ben grave responsabilità.
Solo in una rete vasta, quale è quella del Gruppo, in cui si riversa una potenza complessiva tanto grande, che riduce ad un aumento appena sensibile il carico dovuto alle idrovore (specialmente per le precise disposizioni uniformi disciplinanti il servizio su tutte le reti), possono essere tollerati gli inconvenienti tecnici; laddove il complesso del reddito dovuto alle altre utilizzazioni (forza motrice industriale, illuminazione), permette di sopportare il rilevantissimo onere finanziario, che deriva alle aziende in parte per gli inconvenienti tecnici elencati ed in parte per le tariffe di speciale favore praticate agli impianti di bonifica.
Irrigazione.
- Le applicazioni elettriche per irrigazione nel Veneto possono considerarsi solamente all'inizio.
Tuttavia il fervore con cui questa applicazione è stata accolta negli ultimi tempi ed i favorevoli risultati degli esperimenti già eseguiti in larga scala autorizzano le più favorevoli previsioni in un prossimo futuro per un larghissimo aumento del consumo.
Non è forse inutile ricordare come nella zona del Veronese per le particolari condizioni geologiche si sieno avuti i primi e più interessanti esempi di irrigazione elettrica.
È difficile trovare un'altra Provincia in condizioni così ideali per fare l'irrigazione con acque del sottosuolo.
Una ricca falda freatica a pochi metri di profondità dal terreno coltivato, in uno strato ghiaioso che ne permette con grande facilità l'estrazione e, dove il sottosuolo è sabbioso, le acque inesauribili degli aves sottostanti che salgono per artesianismo fino al livello della falda freatica.
Perfino fra le colline moreniche del Garda, esiste, ad una profondità piccolissima (5-10 mt.), acqua in abbondanza, e l'hanno dimostrato i 50 pozzi esistenti per l'irrigazione di circa 450 ett. mediante il sollevamento di circa 700 l. al m" con portate variabili da un minimo di litri 4 ad un massimo di litri 60 al m".
L'acqua quindi esiste praticamente ovunque, per quanto non si trovi ovunque con le stesse caratteristiche sia per quantità come per qualità dello strato sotterraneo che ne è imbevuto.
Le prime iniziative per l'irrigazione della zona risalgono al 1909, con un sollevamento di acqua a mezzo di una pompa azionata da una semifissa.
Ma il sistema basato su motori termici, per l'alto costo dell'esercizio e le difficoltà di funzionamento, non poteva economicamente e sicuramente entrare nella pratica industriale.
Solo dopo il 1909, quando la Società Elettrica Milani poté mettere a disposizione degli agricoltori l'energia elettrica prodotta nei suoi nuovi impianti idroelettrici sull'Adige, il problema dell'irrigazione del medio Veronese ebbe la più semplice e pratica soluzione.
I primi esperimenti 'pratici furono fatti dalla Società Elettrica Milani stessa con tre gruppi di sollevamento dall'Adige nei pressi di S. Michele Extra; ed il suo esempio fu seguito da alcuni coraggiosi e antiveggenti agricoltori, i cui impianti funzionarono ininterrottamente durante tutta la guerra Europea.
Cessato il conflitto, il Gruppo Adriatica, intu“ subito l'importanza di questa applicazione della energia elettrica e senz'altro ne incoraggiò e sospinse l'incremento mediante agevolazioni speciali negli allacciamenti e nelle tariffe di fornitura e finanziamenti a condizioni e tariffe di favore.
Ed i risultati superarono ogni previsione, come risulta dalla seguente tabella:
Nel 1919 11 impianti allacciati - 250 KW - litri sollevati 840 - ettari irrigati 660
Nel 1929 266 impianti allacciati - 2061 KW - litri sollevati 9158 - ettari irrigati 4973
Ma il movimento ascensionale di questo genere di applicazione si accentua sempre più.
Il programma di lavoro per la stagione irrigua 1929 è veramente imponente, tanto che sono in trattative per la fornitura di energia a questo scopo ben 114 utenti per una potenza impegnata di KW 867 circa; per un comprensorio da irrigare di ett. 3221 circa; e per un volume d'acqua da innalzare di litri 5062 circa al secondo.
Tuttavia non solo nel Veronese, ma anche in quasi tutta la regione Veneta, per l'abbondanza delle acque dei fiumi, delle roggie e della falda freatica del sottosuolo, il problema dell'irrigazione con sollevamento di acqua va prendendo uno sviluppo straordinariamente considerevole, favorito del resto dalle provvidenze governative le quali, mediante notevoli sussidi agli impianti, e che possono raggiungere fino il 35-40 per cento del loro valore, hanno provocato un vasto movimento in favore della irrigazione con sollevamento di acqua, che talvolta fin triplica il valore del fondo per l'aumentata produzione sia del foraggio e quindi del patrimonio zootecnico con relative produzioni di carne, di latte e di derivati, sia del granoturco che resta sempre la base dell'alimentazione delle popolazioni venete, e la base fondamentale altresì della produzione nella rotazione agraria.
Nelle stesse bonifiche nelle quali durante il periodo autunno-primavera occorre prosciugare elettricamente i terreni, si è notata la convenienza economica di irrigare durante il periodo estivo, e già sono stati effettuati notevoli esperimenti del tutto convincenti.
Per quanto riguarda l'azienda elettrica in generale e il Gruppo Adriatica in particolare questo movimento è di una estrema importanza per moltissime ragioni che vogliamo sommariamente accennare:
1ˇ) Nelle nuove concessioni di derivazioni idroelettniche l'utilizzazione dell'acqua di scarico dalle turbine a scopo irriguo importa notevoli sussidi governativi che alleviano sia pure in piccola parte le spese di impianto.
2ˇ) Il consumo di energia elettrica per il sollevamento d'acqua dai pozzi, dalle roggie o dai fiumi avviene durante il periodo estivo e cioè durante l'epoca delle morbide alpine e del minor consumo per l'illuminazione e, per conseguenza, in un periodo di eccedenza di produzione sul consumo.
3ˇ) I nuovi sistemi di irrigazione a pioggia già tecnicamente affermatisi e che hanno vantaggi indiscutibili sul vecchio sistema a scorrimento, sia per il minor consumo di acqua per ettaro da irrigare (circa un terzo), sia perché possono essere utilizzate con vantaggio anche piccole disponibilità idriche locali (pozzi di pochi litri al secondo di portata), sia infine perché evitano la grande spesa di impianto della sistemazione del livellamento del terreno, richiedono notevoli consumi specifici di energia elettrica per ettaro.
Anzi l'ultima quistione accennata della livellazione del terreno ha una importanza capitale in alcune zone pedemontane e di bonifica, nelle quali la sistemazione particolare del terreno in modo da facilitare gli scoli delle acque di pioggia nell'autunno e nell'inverno impedisce la diversa sistemazione necessaria per l'irrigazione a scorrimento.
4ˇ) L'introduzione dell'energia elettrica nella fattoria a scopo di irrigazione (come del resto anche a scopo di bonifica) facifita tutte le altre applicazioni agricole dell'elettricità, e quindi determina un aumento sensibile nella utilizzazione annua del KW installato a scopi agricoli.
L'aratura elettrica e le altre applicazioni agricole.
- L'aratura elettrica ha avuto interessanti applicazioni che, per quanto coronate da completo successo, sia dal lato tecnico che economico, tuttavia non hanno ancora avuto lo sviluppo che si sarebbe potuto pensare.
Ad essa ostano varie difficoltà di indole di tecnica culturale, essendo sopratutto ostacolata dalle piantagioni a filari di viti e specialmente di gelsi a cui l'agricoltore veneto nell'appoderamento non può rinunciare, non solo per l'entità economica del raccolto, ma sopratutto perché esse permettono l'integrazione quasi completa del diagramma delle giornate di lavoro nella famiglia dell'agricoltore determinando con una sapiente proporzione delle varie culture (cereali estivi e primaverili, foraggi, vite e gelsi) sanzionate da una pratica ormai secolare, la più perfetta organizzazione di tecnica agraria, per la quale al massimo valore del raccolto globale del fondo corrisponde il massimo numero di giornate lavorative della intera famiglia del contadino uniformemente distribuite durante l'annata solare.
Tuttavia specialmente coi nuovi sistemi grandemente perfezionati in Italia, fra i quali merita speciale menzione per le sue caratteristiche quello Amati-Chiavacci, l'aratura elettrica potrà ancora avere un largo campo di applicazione sia nel dissodamento delle bonifiche, sia nelle risaie, sia in molte culture specializzate in terreni dove non è opportuno o conveniente ancora l'appoderamento a filari di viti o di gelsi, ed essa avrà certamente un impulso sensibile in correlazione, come si è detto, allo sviluppo dei sistemi irrigatori con sollevamento di acqua, per la migliore utilizzazione economica delle linee di trasporto di energia.
Le altre applicazioni agricole (trebbiatura, pressa paglia e pressa foraggi, trinciapaglia e trinciaforaggi, vinificazione, industria del latte, ecc.) sono anch'esse appena al loro inizio, ma non vi è dubbio che debbano assumere uno sviluppo adeguato al progresso agricolo della regione. In questo campo altresì è lecita ogni più favorevole previsione per un prossimo vastissimo incremento, che del resto è già in potenza per l'estensione attuale delle reti di carattere essenzialmente agrario.
6) SERVIZI PUBBLICI.
- Poche note basteranno ad illustrare le cifre relative ai pubblici servizi, la cui totalità si può dire è servita dal Gruppo Adriatica, per la precipua ragione della bontà e la sicurezza del servizio determinata dalle riserve di impianti idro e termoelettrici e delle linee di alimentazione.
Tutti gli acquedotti, fra cui importantissimi quelli di Trieste e Venezia, tutte le officine a gas, tutta la trazione ferroviaria e tramviaria, tutte la Stazioni e le Officine ferroviarie sono alimentate dall'energia del Gruppo Adriatica, ed è da prevedersi con certezza che anche le nuove notevolissime esigenze di consumo per la trazione ferroviaria per le predette ragioni di servizio e per la relativa convenienza economica, saranno analogamente assicurate ai vecchi e nuovi impianti del Gruppo.
Solamente l'applicazione della trazione elettrica alle linee ferroviarie facenti capo al porto di Trieste, applicazione necessaria al suo sviluppo specialmente per l'incremento del traffico nelle gallerie, determinerà a breve scadenza nuovi consumi dell'ordine di parecchie decine di milioni di Kwora.
|
generatore-turbina idraulica
|
generatore-turbina idraulica
|
7) PICCOLE INDUSTRIE ED APPLICAZIONI VARIE AL DI SOTTO DI 10 HP.
- I diciassettemila utenti diretti delle consociate, oltre a quelli non computati nel numero delle società subdistributrici ed il notevolissimo consumo, che oltrepassa i 21 milioni di kwore, dimostrano a sufficienza quanto larga sia stata l'applicazione del motore elettrico anche alle più piccole officine e sopratutto il notevolissimo incremento da un anno all'altro.
È impossibile sintetizzare le caratteristiche particolari di questo ramo della distribuzione.
Basterà dire che in esse sono rappresentate tutte le piccole officine meccaniche, di falegnameria, le applicazioni domestiche di forza motrice, dagli ascensori alle pompe di sollevamento d'acqua, le piccole macchine refrigeranti, i panifici meccanici, ecc. ecc.
Là dove il piccolo motore elettrico poteva essere installato, ivi la distribuzione del Gruppo lo ha permesso a condizioni economiche particolarmente favorevoli.
In questo campo la regione è tutt'altro che satura e gli incrementi prevedibili sono ancora particolarmente notevoli, specialmente per l'estensione enorme assunta dalle reti primarie e secondarie.
|
8) ILLUMINAZIONE PUBBLICA E PRiVATA
- Se si eccettua qualche piccolo impianto locale specialmente nelle regioni di montagna, si può asserire che la totalità dei comuni della Regione sono elettricamente illuminati dal Gruppo Adriatica.
Come estensione di impianti di pubblica illuminazione poco vi è ancora da fare, mentre invece l'incremento che si verifica continuamente dipende, in piccola parte, dall'estensione dell'illuminazione a qualche frazione abitata, e sopratutto dall'aumentare delle esigenze per l'intensità di illuminazione dell'abitato, ed in questo campo veramente lo sviluppo e l'incremento del consumo sono ancora da prevedersi notevoli.
Anche per l'illuminazione ai privati poco ancora vi è da fare come estensione di reti, molto invece come consumo specifico per abitante, sia nell'illuminazione delle case private che in quelle degli esercizi e dei negozi, degli stabilimenti, e le previsioni per il futuro sono ancora per molti anni di un notevolissimo aumento.
|
generatore-turbina idraulica
|
generatore-turbina idraulica
|
9) SUBDISTRIBUZIONE.
- Vi è ancora qualche Società, qualche azienda municipalizzata o qualche piccolo subdistributore che ricevono energia elettrica dal Gruppo nella totalità o quasi del loro consumo.
Così, ad esempio, per citare le principali, la Società Litoranea di Elettricità e le Aziende municipalizzate di Vicenza e Trieste.
Il consumo di esse è notevole, sorpassando i cento milioni di kilowattora, ed il loro incremento naturale si riflette evidentemente in un incremento di prelievo di energia del Gruppo Adriatica, poiché le forniture rispettive sono ancora assicurate al Gruppo con contratti a lunga scadenza.
Riassumendo in poche parole di sintesi generale, la situazione del Gruppo Adriatica sul mercato dell'energia elettrica della Regione può essere considerata come pressoché totalitaria.
Piccoli distributori di energia propria come ad esempio l'Azienda Comunale di Verona, tanto per citare uno dei più importanti, rappresentano una percentuale quasi evanescente di fronte alla totalità del consumo, e pertanto la situazione predetta può considerarsi come la più solida immaginabile in un mercato dove è sempre possibile la concorrenza.
Se si pensa d'altra parte che l'incremento di consumo annuo complessivo del gruppo oltrepassa gli ottanta milioni di Kilowattore, è facile dedurre come, anche se nuovi impianti di decine di migliaia di Kilowatt sorgessero in concorrenza, essi sarebbero capaci di sottrarre appena una modesta percentuale agli incrementi naturali del consumo, e questo è forse il più importante indice della solidità industriale delle aziende dei Gruppo Adriatica.
|
generatore-turbina idraulica
|
generatore-turbina idraulica
|